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CAV - Centro di Accoglienza alla Vita Vogherese ODV

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LA QUARESIMA SENZA TELEFONO

di Don Antonio Mazzi
La speranza è che esperienze così possano riportare i giovani a fare gruppo, cosa che agli adulti non riesce.-
Non chiedete troppe spiegazioni a me, perché riesco a malapena a ricordare qualche frase di latino. Però, oltre che poco linguista, sono curioso e mi ha subito attratto leggere che l’équipe del Centro di pastorale giovanile della diocesi di Mantova ha inventato uno strumento pensato per i preadolescenti, che dovrebbe essere utile in Quaresima, perché anche i nostri giovani possano vivere intensamente il messaggio evangelico.
E qui veniamo all’inglese. Il sussidio si chiama Phone free! (alla lettera: liberi dal telefono). È una iniziativa digitale con tre scimmiette (più una) che insegnano a controllare il linguaggio, a non ascoltare cose inutili e stupide e, come farebbero le classiche “scimmiette”, coprirsi gli occhi davanti a ciò che ci può creare danni, soprattutto spirituali. Perciò le scimmiette, almeno nel periodo quaresimale, ci aiutano a cercare il meglio. La quarta scimmietta, invece, fa da richiamo: a braccia alzate sollecita, invita e ricorda di affidarsi al Signore.
Il giochino (uso questa parola per stare al gioco, ma è appunto per stare al gioco) ha un filo conduttore che ci porta verso la riscoperta di alcuni sensi come: l’udito, la vista, il tatto e il gusto.
L’impresa impegna un senso per settimana, con uno schema ben finalizzato: attraverso un brano biblico, espresso sotto dorma di rebus, bisogna scoprire una parola chiave con la quale, durante la settimana, impegnarsi concretamente e fortemente per trasformarla in progetto educativo-pastorale. Spero tanto che i pre-adolescenti si lascino trascinare da questa piccola invenzione e che la “strategia del rebus” li aiuti ad inventare obiettivi personalizzati e, insieme con i loro animatori, valutarli per poi viverli nel quotidiano, anche dopo la Quaresima.
Altra conseguenza molto interessante cui le scimmiette potrebbero portare è quella che noi, con i soliti metodi, non riusciamo più ad ottenere: rimettere insieme i gruppi, l’amicizia, l’allegria e la voglia di aiutarsi.
In tempi storici da quelle parti non sono passate solo le scimmiette ma un certo Luigi Gonzaga che, in altro modo, era riuscito a riscoprire il Vangelo e a viverlo. Tanto che misero, un po’ più tardi, davanti al suo nome un aggettivo: Santo. Per carità, non esageriamo e non pretendiamo che le scimmiette facciano miracoli. Ma, per intanto, bastano i primi passi.
da www.exodus.it
@Riproduzione Riservata del 21 marzo 2019

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