Scuola. Dispersione, «emergenza nazionale»
Numeri in calo ma ancora lontani dagli obiettivi dell'Unione Europea. Il ministro Fedeli: «Serve un coordinamento integrato». Stanziati 187 milioni per potenziare l'offerta formativa.-
«I numeri della elusione scolastica sono un'emergenza nazionale». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, alla Commissione Periferie della Camera, sottolinenado la necessità di arrivare a «un coordinamento integrato per aumentare il numero di interventi in una logica di insieme».
Lontani dagli obiettivi dell'Unione Europea
Pur in discesa da una decina d'anni, la dispersione scolastica - calata dal 20,8% del 2006 all'attuale 14,7% - resta ancora al di sopra dell'obiettivo del 10% fissato dall'Unione Europea per il 2020. Le punte più elevate sono registrate in Sicilia e Sardegna, dove l'abbandono scolastico arriva al 24%. Sulle due isole maggiori, in sostanza, quasi un giovane su quattro abbandona anzitempo il percorso scolastico. In Veneto, invece, si registra la percentuale più bassa di rinunce (8%). In generale, a lasciare sono più i ragazzi (16%) rispetto alle ragazze (12%).
A uscire sono soprattutto i poveri
«A uscire dalla formazione sono sempre i ragazzi più poveri, per questo - ha sottolineato il ministro Fedeli - la scuola deve rappresentare un vero e proprio ascensore sociale. Le scuole di periferia debbono quindi diventare una avanguardia didattica e a noi spetta trovare le risorse necessarie per fare questo. Si tratta - ha concluso - di una sfida chiave per consentire alle scuole di essere messe nelle condizioni di diventare un luogo di cittadinanza e di riscatto».
Più risorse con «La scuola al centro»
Con l'obiettivo di contrastare la dispersione scolastica, il Miur ha lanciato il bando “La scuola al centro”, mettendo a disposizione 187 milioni di euro di fondi Pon, per oltre un milione di ore di attività aggiuntive (di cui 277.980 di sport) da svolgere in orario extra-scolastico, di pomeriggio o nei mesi estivi. Dopo la sperimentazione, la scorsa estate, in quattro città (Milano, Roma, Napoli e Palermo), ora l'iniziativa si estende a tutto il territorio nazionale. Le scuole finanziate dal bando sono, infatti, 4.633, di cui 221 si trovano nelle aree colpite dal terremoto. Complessivamente, sono i progetti proposti sono 33.530 e coinvolgono 700mila studenti e 33mila genitori. Alle attività (soprattutto sport, musica, laboratori di lingue, teatro e innovazione digitale), possono infatti partecipare anche le famiglie.
da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 27 giugno 2017