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CAV - Centro di Accoglienza alla Vita Vogherese ODV

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Che padre avevi? Che padre sarai?

Uomini i segni del cambiamento.-

Le emozioni e la paura di parlarne

L’uomo che non è in contatto con le proprie emozioni, sembra uno stereotipo tramontato. Quando gli viene chiesto che cosa pensano quando pensano alla loro vita, agli uomini vengono in mente emozioni come speranza (48.8%), amore (37.5%) e soddisfazione (32.7%). Soltanto un 6.0% scrolla le spalle dicendo di non provare alcuna emozione forte. Il 60.2% del campione ritiene che le emozioni contino molto nella loro vita, e solo il 8.1% trova che contino poco. Gli uomini quindi non hanno paura di essere in contatto con le emozioni. Ma hanno paura di parlarne: nei momenti di difficoltà il 46.3% si confida di rado, e solo un 4.3% ammette di confidarsi sempre. La famiglia tradizionale sembra essere intoccabile. E quell’ideale di famiglia si completa con i figli: tra coloro che non hanno figli, la maggioranza assoluta (57.2%) intende averne, anche se nel 36.7% dei casi non nell’immediato. Ecco che crolla un altro stereotipo, quello dell’uomo che non vuole responsabilità, spaventato dall’avere figli. E crolla in modo interessante: anche se quasi tutti vogliono avere figli, la maggioranza del campione (48.3%) dichiara che è la donna a fare pressioni per riprodursi, e un 2.7% apertamente dichiara che, anche se di solito è la donna, nel loro caso sono stati loro. Quindi c’è uno squilibrio tra l’esperienza personale e quella che gli uomini credono essere l’esperienza comune: in altre parole, molti pensano di essere l’eccezione alla regola. Loro vogliono figli, ma nella loro percezione sono ancora le donne a volerne.

Mio padre: un grande lavoratore

Tanti cambiamenti, ma anche tante cose che restano uguali. Nella migliore tradizione italiana i ruoli dei genitori restano intoccabili. Una schiacciante maggioranza del campione (68.4%) dichiara che per loro la madre ha avuto più importanza del padre. Entrambi i genitori sono considerati buoni, lavoratori, e onesti - non c’è alcuna ombra sulla famiglia, e le parole chiave sono uguali per madri e padri. Qui però gli stereotipi di genere sono davvero forti. Le madri sono ancora più ‘buone’ dei padri (60.3% contro 48.9%) ma sono decisamente meno ‘lavoratrici’ (mamme al 35.0%, papà al 54.2%). Se lavorano così tanto meno dei meriti, ci si chiede come abbiano fatto queste mamme ad avere questa schiacciante influenza sullo sviluppo dei loro figli: vediamo in trasparenza un quadro di inconscio pregiudizio, in cui prendersi cura dei figli è un ruolo naturale, biologico, della donna, e non qualcosa che costa fatica. Questo quadro emerge con più forza parlando dei genitori, che rappresentano il passato, la tradizione - ma anche la ‘bontà’ e i valori desiderabili.

Il Tempo degli Uomini | La ricerca

«Il tempo degli Uomini» è il punto di partenza dell'inchiesta «Uomini i segni del cambiamento» che si svilupperà nei prossimi mesi. L’indagine è stata condotta su un campione di 2000 uomini dai 18 ai 72 anni, realizzata in esclusiva per il Corriere da Eikon Strategic Consulting con il contributo non condizionante di Ibsa farmaceutici Italia. Il questionario composto di una ottantina di domande è stato preparato da Cristina Cenci e Francesco Dimitri insieme a un comitato scientifico composto da un gruppo di giornaliste e giornalisti del Corriere della Sera con la sociologa Elisabetta Ruspini e l'antropologo Franco La Cecla.

da www.corrieredellasera.it

@Riproduzione Riservata del 30 giugno 2017

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