Scienza & Vita. Maternità surrogata, dopo i bambini parcheggiati in Ucraina ora basta
di Giovanna Sciacchitano
da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 30 maggio 2020
La denuncia dell'associazione: la vita umana non è una merce. Webinar per tenere viva l'attenzione sul fenomeno svelato dalla vicenda dei bebè ordinati a un'azienda specializzata di Kiev.-
Appuntamenti in diretta su Facebook con Scienza & Vita per discutere di maternità surrogata con scienziati ed esperti. Il ciclo di incontri “Incontriamoci e parliamone” è condotto da Maurizio Calipari, bioeticista e portavoce dell’associazione. «In occasione del convegno nazionale che si teneva normalmente in maggio – spiega Alberto Gambino, giurista e presidente di Scienza & Vita –. abbiamo scelto di mantenere l’impegno di attività culturale divulgativa via Web. La tematica attuale è quella della surrogazione di maternità: la vicenda di Kiev, con le immagini dei bambini sistemati nella hall di un albergo per la pandemia in attesa che le coppie committenti possano andare a ritirarli, ha straziato i cuori. Il contratto prevede infatti che la donna che ha partorito venga subito allontanata dal bambino. E il video mostra in modo chiaro come i neonati abbiano bisogno di calore, attenzione e vicinanza». La giornalista Emanuela Vinai sottolineando che i piccoli sono trattati alla stregua di merci ha osservato che l’utero in affitto «è una nuova forma di schiavitù, in cui si possiedono la surrogante e il bambino».
Carlo Bellieni, neonatologo, ha ricordato che «durante la gravidanza avviene uno scambio di sensazioni e di ormoni fra madre e figlio che si riflette per tutta la vita». Chiara Mantovani, medico, ha ricordato «la ricchezza dell’esperienza umana della maternità e il rispetto che si deve alla dignità dell’embrione». «Il segnale che intendiamo lanciare – commenta Gambino – è che la legge italiana è molto debole perché, pur vietando la surrogazione di maternità, prevede una pena inferiore ai tre anni e di conseguenza chi la organizza, la commercializza e la pratica non è perseguibile all’estero». Quanto al format digitale degli incontri, «molti sono stati i riscontri positivi delle associazioni locali».