In ospedale c’è un nido dove i bambini (e le mamme) sorridono
di Cristina Lacava
A Torino la prima struttura per pazienti da 0 a 3 anni malati di cancro. E ora si replica a Napoli e Monza.-
Per Mohamed, 11 mesi, oggi è il primo giorno al nido. Sara Basile, l’educatrice, prova a farlo giocare. Non lo conosce ancora, va a tentativi per capire cosa gli piace di più, con dolcezza, rispettando tempi e desideri. Meglio le costruzioni o i pupazzi? Il bambino tocca, butta via, riprende. Ma non è facile, con una flebo al braccio.
Mohamed è uno dei 26 piccoli da 0 a 3 anni iscritti al nido del Reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita di Torino, il primo del genere in Italia. Partito in sordina pochi mesi fa, come un esperimento, adesso è richiestissimo dalle famiglie dei ricoverati nel reparto e nel Centro trapianti, oltre a quelli che vanno e vengono nel Day Hospital. «I bambini così piccoli costretti a una lunga ospedalizzazione hanno bisogno di supporti ludico-educativi» dice Franca Fagioli, direttore del reparto. «Chi ha subito un trapianto resta 40 giorni nella sua stanza, con un genitore. Un tempo infinito, che non passa mai. Ha un gran bisogno di stimoli. E le mamme hanno bisogno di un momento di pausa. Il nostro è anche un servizio alla genitorialità».
da www.iodonna.it
@Riproduzione Riservata del 02 agosto 2017