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Adolescenti, sei consigli per combattere l'ansia nei giorni del coronavirus

di Giuseppe Lavenia  psicologo, psicoterapeuta, docente universitario, presidente dell’Ass. Naz.le Di.Te. (Dipendenze tecnologiche, GAP, cyberbullismo)
da www.repubblica.it
@Riproduzione Riservata del 28 ottobre 2020

NEI GIORNI del Covid i ragazzi stanno vivendo in uno stato di grandissima confusione. Proprio quei giovani che hanno fatto un grande esercizio di resilienza, mostrando una velocissima capacità di adattamento ai cambiamenti repentini nella fase del lockdown, ora, iniziano ad accusare il colpo. In modo più duro di quanto non lo abbiano accusato prima. Le ragioni sono tante. I ragazzi, tutti, sono paragonabili a uno specchio: dentro di loro si riflettono gli esempi di ciò che hanno visto all’interno delle loro famiglie e della società che abitano. Anche alla luce degli ultimi provvedimenti, che impongono norme stringenti di contenimento del contagio, molti adulti si sentono privati della loro libertà e di tutto ciò che ne consegue. Quanto durerà ancora questa situazione? Cosa accadrà all’economia, al lavoro, agli impegni finanziari presi ecc? Sapremo fare fronte a tutto? Quale futuro avranno i nostri figli? Sono domande che circolano fuori e dentro di noi, alimentando rabbia, frustrazione, delusione, senso di impotenza. In alcuni casi aggressività, sfociando in gesti di odio che si riversano sull’altro con esiti anche drammatici. Poi, sempre tra gli adulti, c’è chi nega la presenza del virus, c’è chi critica senza proporre una soluzione, c’è chi è remissivo, chi è talmente impaurito che non riesce a uscire di casa. I ragazzi, quindi, sono di fronte a specchi confusi, e di conseguenza lo sono anche loro.
Che fare? Preoccupiamoci anche della nostra salute mentale, e di quella dei nostri figli: chiediamo aiuto un esperto, se è necessario. Non c’è nulla di male a chiedere una mano. Iniziamo da qui. Ecco 6 suggerimenti ai ragazzi per mantenersi in equilibrio in questa situazione di passaggio.
1. Se ti senti in ansia, è normale. In questo momento, vivere un conflitto interiore, avere la sensazione di essere incastrati in una situazione senza vedere momentaneamente una via di uscita, è un sentire comune. Sono tante le incertezze, così come sono tante le informazioni sull’evolversi del contagio che arrivano all’orecchio, spesso da fonti non accreditate. Avere un po’ di ansia, quindi, è normale. È fisiologico. L’ansia, infatti, arriva anche metterci in allerta e per aiutarci a riflettere maggiormente sul da farsi con il fine di non commettere sciocchezze. Se quest’ansia, però, diventa paralizzante, allora è il caso di chiedere una mano. Non esitare a farlo, non sei il solo in questo momento ad avere bisogno di un aiuto.
2. Leggi. Questo periodo ha anche un lato positivo. Sì, ce l’ha. E qual è? Ci offre la possibilità di passare più tempo con noi stessi, cosa che non facciamo quasi mai. Certo, è vero che potremmo farlo in un’altra situazione, ma adesso dobbiamo ottimizzare e renderci conto che per il momento le cose stanno così. Ok, allora, per conoscerti di più potresti fare qualche lettura. Ce ne sono tante di interessanti, che stimolano il dialogo interiore, la capacità di immedesimarsi con uno dei protagonisti e sviluppare l’empatia
3. Coltiva un hobby. Scommetto che c’è qualche passione che hai dovuto trascurare. Perché non la riprendi in mano in questo momento? Potrebbe essere l’occasione per iniziare a suonare la chitarra o per fare la lista dei primi cinque accordi musicali che vorresti suonare. Se invece hai coltivato tutti i tuoi hobby fino a questo momento, non perdere occasione per avere momenti in cui ti offri delle distrazioni. Come? Potresti fare giochi usare i social per lanciare una sfida costruttiva e non distruttiva come spesso circolano in rete. Non ultimo, potresti usare il tempo anche per costruire rapporti migliori in famiglia.
4. Lavora sulle emozioni. Molte volte si tende a trattenere ciò che si prova o lo si butta fuori come farebbe un lanciafiamme. Gestiamo, insomma, in modo non ottimale le emozioni. Come fare per invertire la rotta? Prendiamo carta e penna e scriviamo, narriamo ciò che abbiamo dentro mettendolo nero su bianco. Ci aiuterà a fare chiarezza sul nostro campo emotivo. Non solo, parliamo, diciamo “Mi sento arrabbiato, frustrato, deluso…”, o quello che stiamo provando in quel momento, senza cercare colpevoli per quello che è il nostro sentire. In poche parole, impariamo a raccontare come stiamo agli altri, lavorando sulla grammatica emotiva. Farà bene a tutti.
5. Fai attenzione alle vie che può prendere la rabbia. Rabbia, tristezza e altri sentimenti che ci non ci fanno stare bene, posso prendere anche vie che non vorremmo percorrere se fossimo in uno stato di maggiore equilibrio. Potrebbe succedere, infatti, che tutte queste emozioni si traducano in atti di bullismo o di cyberbullismo. Azioni che fanno male a chi le riceve e a chi le compie. Pensiamoci, allora, ora che siamo consapevoli anche che può capitare questo. E cerchiamo di dare “sfogo” a rabbia e tristezza in pensieri, parole e azioni gentili verso noi stessi e verso gli altri. Sarà un toccasana per tutti.
6. Non privarti del sonno. Metti la situazione che stiamo e uniscila al cambio di stagione e le ore di sonno ristoratore possono drasticamente diminuire. O, al contrario, si potrebbe avere voglia di rimanere a letto più a lungo del solito. Il quotidiano è cambiato, e su questo non possiamo intervenire, ma possiamo lavorare su una buona educazione al riposo. Diamoci delle regole: quando si va a letto spegniamo lo smartphone o lasciamolo in un’altra stanza. Non continuiamo a chattare o a sbirciare video o siti una volta che si è nel letto. Se poi abbiniamo tutti questi accorgimenti a una sana alimentazione e a un’attività fisica, che si può fare anche a casa, magari condividendola via web con gli amici che hanno voglia di allenare il corpo, anche il riposo ne gioverà. Il processo di riparazione e di generazione del sonno va tutelato con comportamenti adeguati.

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