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La donna trainata dal marito nella spiaggia più bella della Sardegna ora ha una carrozzina speciale

di Martina Pennisi ed Enrico Galletti

La nipote: «Quella della Licciola, a Santa Teresa di Gallura, è una delle spiagge preferite dalla zia. Da dodici anni è in sedia a rotelle, ma lo zio non rinuncia a portarla lì». Ora avranno una carrozzina speciale, e il prossimo anno una passerella.-

«Adès basta!» Il signor P. sbuffa, borbotta qualcos’altro in dialetto cremasco. E se ne va. È stufo. Da una settimana lui e la moglie G. sono la coppia più ricercata di Santa Teresa di Gallura, in Sardegna. Tutta colpa di una foto, diventata virale in Rete, che li ritrae mentre lui trascina la carrozzina di lei sotto il sole di mezzogiorno per portarla sulla spiaggia di Licciola, in provincia di Olbia-Tempio.

«Guardate bene — dice Mimma Aiello, la nipote dei due 70enni al Corriere della Sera indicando l’immagine — mio zio ha usato due tubi da elettricista e uno spago per rendere il trasporto più semplice». Prosegue: «Quella è una delle spiagge preferite della zia. Con lo zio vengono in questa zona da più di trent’anni. Da dodici lei è costretta su una sedia a rotelle, ma non rinunciano ad andare al mare tutti i giorni».

La Licciola, oltre a essere uno dei punti più suggestivi del Nord dell’isola, può diventare meta obbligata in base a come gira il maestrale: «La zia nuota, ma perché possa farlo in sicurezza ci devono essere il vento favorevole e il mare piatto». Ecco perché P., che ci aveva confessato di non abbandonare mai la donna che ha sposato 44 anni fa, quando è necessario non si fa fermare dalla mancanza di strutture adeguate, né dal caldo o dalle distanze, e trasporta la moglie dal parcheggio fino alla riva con la sola forza delle sue braccia.

«Sono due anni che chiediamo al Comune di fare qualcosa, ma hanno sempre tergiversato», racconta Mimma. Poi la foto, le centinaia di migliaia di condivisioni e commenti su Facebook, gli articoli sui giornali: «Abbiamo colto l’occasione per fare nuovamente richiesta, questa volta ci hanno risposto di sì». Adesso, ogni volta che G. vorrà andare alla Licciola non avrà che da recarsi nel piccolo chiosco sulla spiaggia, dove «il Califfo» — così è stato soprannominato il gestore del locale da turisti e abitanti della zona — ha accettato di tenere la carrozzina munita di ruote speciali per il trasporto sulla sabbia a lei assegnata. L’intenzione, ha assicurato il sindaco Stefano Pisciottu, è di costruire una passerella entro il prossimo anno: «C’è qualche difficoltà perché parte del terreno non è di proprietà pubblica, ma stiamo cercando di trovare un accesso. Siamo onorati che nonostante le difficoltà i due signori non abbiano rinunciato a raggiungere la spiaggia».

G. è intimidita dall’improvvisa popolarità, come il marito, ma dopo aver ascoltato la nipote annuendo con gli occhi vispi e dolci si lascia andare: «Sono commossa e felice, per come è stata raccontata la mia storia e al pensiero che possa aiutare altre persone nella mia stessa condizione».

«Grazie», ripete più volte, addirittura spaesata quando le viene raccontato che gli albergatori e i gestori degli stabilimenti balneari di altre regioni stanno facendo a gara per offrire a lei e al marito soggiorni spesati e, ovviamente, attrezzati. Difficilmente P. e G. accetteranno. L’estate — questa estate così diversa dalle altre — sta per finire. Loro non vogliono altro che continuare con la loro routine: si svegliano, controllano da che parte tira il vento, scelgono la spiaggia e partono per il mare, per cui nutrono un amore pari a quello che provano a vicenda e per le loro figlie.

«Adès basta!», ci interrompe nuovamente P. Ma sorridiamo, perché il tono è lo stesso con cui, trascinando la carrozzina, ci aveva detto «io non la abbandono mai».

da www.ilcorriere.it

@Riproduzione Riservata del 13 agosto 2017

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