#1EuroaFamiglia
Per 6 famiglie italiane su 10 la crisi economica generata dalla pandemia è la peggiore dal secondo dopoguerra. Rispetto al 2019, sono 622 mila i posti di lavoro in meno, di cui 344 mila quelli che appartenevano a donne. Molte famiglie che prima del Covid-19 riuscivano a mantenere i figli e pagare le rate del mutuo o l’affitto mensile, a causa delle restrizioni anti-contagio hanno repentinamente perso il lavoro e con esso tutte le certezze sul futuro. C’è chi aveva acquistato una macchina e non riesce a portare avanti le rate, chi non sa come pagare le bollette, avendo dato fondo a tutti i risparmi.
Per aiutare i nuclei familiari in difficoltà, il Forum Nazionale delle Associazioni Familiari ha lanciato una nuova iniziativa attraverso la campagna web e social #1euro a famiglia.
L’idea nasce dalla lettera inviatagli da un medico specializzando (nel videoclip della campagna interpretata dall’attrice Beatrice Fazi) che ha desiderato mettere a disposizione il compenso “extra” ricevuto per l’assistenza ai pazienti Covid allo scopo di aiutare le famiglie in sofferenza economica. Sono seguite durante il primo lockdown altre lettere inviate al Forum da famiglie che parimenti, avendo una situazione lavorativa non colpita dall’emergenza, si sono offerte di aiutare economicamente quelle in necessità.
«Con #1euroafamiglia – spiega Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum Famiglie – abbiamo pensato di creare una sorta di “vaccino” contro le conseguenze economiche più gravi del Covid-19. Uno strumento concreto, di facile accesso e di rapida applicazione in grado di proteggere per un tempo congruo quei nuclei familiari, spesso con figli, che prima della pandemia riuscivano ad arrivare a fine mese, ma che oggi non sanno come andare avanti. E quindi vivono una situazione quotidiana di preoccupazione, quando non di disperazione».
È possibile partecipare all’iniziativa tramite sito web dove si accede a canali di raccolta delle richieste e alle disponibilità per aiutare le famiglie in necessità, donando 1 euro o quanto si desidera. Il ricavato della campagna sarà raccolto nel “Fondo Famiglie” e destinato al 100% al sostegno economico di famiglie in difficoltà, le quali in maniera non vincolante, sono invitate, una volta che hanno risolto i loro problemi, a rimettere in circolo queste risorse.
Il progetto non si ferma all’aiuto economico ma, offre a chi ne ha bisogno svariati servizi di supporto attraverso una rete di consulenti familiari e associazioni specializzate.
Le famiglie che hanno bisogno possono collegarsi al sito o telefonare al numero 06.81159111 curato da “La Rete che ascolta”, promossa dall’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia, dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità e dalla Caritas Italiana, in collaborazione con la Conferenza dei consultori familiari di ispirazione cristiana e l’Unione consultori italiani prematrimoniali e matrimoniali. Attraverso il consultorio della Rete verrà valutato il problema specifico segnalato, la conseguente eventuale presa in carico e/o aiuto attraverso il Fondo famiglie.
«La differenza rispetto ad altri progetti simili – precisa il presidente del Forum – è che qui non ci sono il grande donatore o le banche, ma le famiglie che aiutano altre famiglie. L’obiettivo vero del progetto infatti non è solo dare una mano a chi è in difficoltà, ma creare un’osmosi sana, bella, un meccanismo virtuoso grazie al quale le famiglie si aiutano tra di loro e ci si rende davvero conto di essere una famiglia di famiglie».