Cresce (anche per le restrizioni covid) il disagio psichico infantile in Lombardia
da www.milanotoday.it
@Riproduzione Riservata del 08 maggio 2021
L'appello a Draghi per aumentare le unità d'assistenza. Secondo Costantino (Policlinico) servono più neuropsichiatri infantili.-
Aumentano i casi di disagio psichico infantile, in Lombardia e nel resto d'Italia. L'allarme per una situazione definita preoccupante è del garante regionale lombardo per l'infanzia, Riccardo Bettiga, secondo cui ad esempio a gennaio 2021 i casi di comportamenti autolesivi sono stati 96 contro i 40 di gennaio 2020. Sicuramente la pandemia covid, con le relative restrizioni sociali, ha provocato in parte questa impennata ma, secondo l'esperto, non è possibile attribuire necessariamente alle sole restrizioni la causa. Le variabili sono infatti più d'una. Ma il fenomeno va comunque affrontato e, se la Lombardia ha più strutture di altre regioni, comunque sono insufficienti. Un giovane che ha bisogno di aiuto psichiatrico su quattro, infatti, viene ricoverato nei reparti di psichiatria per adulti nonostante le esigenze siano diverse. Lo dice Antonella Costantino, a capo della neuropsichiatria infantile del Policlinico di Milano, intervistata dall'agenzia Dire.
"I centri diurni per adolescenti e i posti letto intensivi sono comunque pochissimi. Servirebbero più specliaisti, nei prossimi cinque anni andranno in pensione 200 neuropsichiatri infantili e ne entreranno meno della metà", afferma Costantino: "In tutta la regione ci sono circa dieci centri diurni". La specialista ha scritto al presidente del consiglio Mario Draghi e al ministro della Salute Roberto Speranza chiedendo un intervento per aumentare le unità d'assistenza. "Per ora senza risposta", chiosa. E su come risolvere almeno il disagio legato alla pandemia, l'esperta suggerisce che i ragazzi, "che in questo momento non stanno bene e sono affaticati", dovrebbero potersi incontrare in sicurezza; e gli adulti dovrebbero essere più coerenti nelle informazioni che vengono fornite.