PERCHÉ UN ADOLESCENTE NON DORME PRIMA DELLE TRE DI NOTTE
di Fabrizio Fantoni
RAGAZZI INSONNI
Giuliana e Marco
— Come se il tempo del sonno fosse tempo sprecato, quando è così bello potersi dedicare nel silenzio della notte alle proprie cose: lo studio, ma anche la musica, i video, le chat con gli amici, le serie tv. Sembra essere questo il pensiero di molti ragazzi. E il corpo, pieno di energie, sembra non risentirne. Il tempo a disposizione per sé stessi si allunga di molto, non ha confini, se non lo stremo delle forze che spinge ad andare a letto. Ci si sente indistruttibili e potenti, noncuranti dei limiti del corpo e del buon senso. La fine della scuola e della sveglia fissa al mattino potrebbe rafforzare questa abitudine. Come pure il contrario: avendo più tempo a disposizione per sé, c’è meno l’esigenza di strapparlo alle ore notturne. Che cosa si può fare? I ritmi di sonno e veglia hanno variazioni individuali e gli studi scientifici ci dicono che l’ora del sonno è legata a caratteristiche personali più che alle attività svolte la sera. In più, non è facile esercitare un controllo. Anche perché probabilmente i genitori si coricheranno prima della ragazza, che avrà campo libero. Se un intervento d’autorità appare poco utile e praticabile, è meglio intervenire su altri fronti. Durante il periodo scolastico, per esempio, è difficile credere che il tempo pomeridiano non sia sufficiente per assolvere gli impegni di studio. Probabilmente la ragazza non sa organizzarsi bene o si dedica ad altro. Meglio ripensare insieme all’uso del tempo pomeridiano: lo studio serale e notturno deve essere un evento sporadico, eccezionale. Può essere utile trovare riti condivisi che facilitino il passaggio di tutta la famiglia al sonno in un orario comune. Trascorrendo le serate insieme, e non ciascuno nella sua camera, condividendo la scelta di un programma tv o di un film in streaming, per poi avviarsi tutti al riposo notturno.
da www.famigliacristiana.it
Riproduzione Riservata del 28 agosto 2017