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IL PAPA E I CIRCENSI: «PREFERISCO LA BELLEZZA ARTIGIANALE DI UNA GIOSTRA A QUELLA ASETTICA DEI GRANDI SHOW»

di Antonio Sanfrancesco

Francesco riceve l’Associazione nazionale esercenti dello spettacolo viaggiante: «La vostra arte produce divertimento sano e pulito. Dovunque c’è una gioia semplice c’è l’impronta di Dio».-

Elogia la «bellezza artigianale» dell'arte di circensi e giostrai, «diversa da quella prodotta dalle grandi potenze del divertimento, che risulta un po’ asettica, direi poco umana». E rivela: «Vi confesso che io preferisco la vostra», perché porta un «divertimento sano, pulito» che non cerca «in basso» il «materiale per divertire la gente», e spinge anche le persone a liberarsi per qualche ora dai cellulari.
Papa Francesco nell’Aula Clementina in Vaticano incontra l’Associazione nazionale esercenti dello spettacolo viaggiante e ricorda il sacrificio di questi artisti costretti a girovagare da un posto all’altro con le proprie famiglie e la fatica di trovare gli spazi adatti per le carovane, spesso situati fuori città e infine la diffidenza delle comunità che, ricorda, «non sempre apprezzano il valore sociale di questo tipo di spettacolo».
«Non scoraggiatevi», esorta il Pontefice, «ma continuate il vostro cammino, perché le nostre città e i nostri paesi non perdano il gusto di questa peculiare bellezza attraverso la vostra presenza, la vostra arte, la vostra gioia». Un cammino, ricorda il Papa, illuminato dalla fede che i circensi vivono in famiglia, con piena fiducia nella Provvidenza, e che si rigenera nelle parrocchie, «luoghi di riferimento per la sosta spirituale», per l’incontro con la comunità, per vivere i sacramenti. «Per questo, auspico», ha aggiunto, «che tra le vostre comunità viaggianti e le comunità parrocchiali ci sia sempre l’apertura, l’incontro, il desiderio di conoscersi e condividere momenti di vita e di preghiera».

«DENTRO QUESTA VOCAZIONE E MISSIONE COME PUÒ NON ESSERCI LA MANO DI DIO?»

Bergoglio durante l’udienza ricorda il suo incontro con il mondo dello spettacolo viaggiante del 16 giugno 2016 e li definisce «artigiani della festa, della meraviglia e del bello, chiamati ad alimentare sentimenti di speranza e di fiducia».
L’arte di circensi e giostrati, secondo il Papa, «profuma maggiormente di stupore, d’incanto, e che però è frutto di ore e ore di duro lavoro. Una giostra non finisce di meravigliare, genera una gioia dolce, nei piccoli e nei grandi. Anche i grandi ritrovano la gioia dell’infanzia, lì; diventano un po’ bambini e crescono con questo tornare alle radici della memoria dell’infanzia».
Per Francesco la vocazione di questi artisti è e deve restare la gioia, una gioia sicuramente provata dai primi iniziatori degli spettacoli, «un nonno – dice Francesco – una nonna, un bisnonno che ha sentito una vocazione gioiosa, e per questo è stato disposto a fare anche grandi sacrifici». Questa vocazione, secondo il Papa, «diventa subito missione: la missione di offrire alla gente, ai bambini ma anche agli adulti e agli anziani, occasioni di divertimento sano, pulito. È divertimento sano e pulito, senza la necessità di andare in basso a cercare materiale per divertire la gente. Divertimento sano e pulito. E dentro questa vocazione e missione come può non esserci la mano di Dio? Dio ci ama e vuole che siamo felici. Dovunque c’è una gioia semplice, pulita, c’è la sua impronta. Perciò, se sapete conservare questi valori, questa genuinità e semplicità, voi siete messaggeri della gioia che piace a Dio, e che viene da Lui».
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 16 settembre 2017

 

 

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