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Materna, telecamere controllano i bambini. «Una tutela per tutti»

di Sandro Barberis - Il Caso a Sant'Angelo Lomellina
I filmati potranno essere visti solo dalle Forze Dell'Ordine. Favorevole l'unica maestra e i genitori dei 13 bambini.-
SANT’ANGELO. La campanella ha ripreso a suonare ieri alla scuola materna di Sant’Angelo e per la prima volta l’inizio dell’anno scolastico è stato immortalato da un video registrato in un sistema a circuito chiuso. Questo perché il Comune, proprietario della scuola attraverso la fondazione “Asilo infantile”, ha deciso di installare quattro telecamere all’interno della materna, istituto paritario che ospita 13 bambini tra i 3 ed i 5 anni e fa riferimento al circolo didattico di Robbio. «In questi anni non abbiamo avuto mai segnalazioni di casi di violenza o maltrattamenti - spiega il sindaco Matteo Grossi -. Non c’è stato quindi un motivo per accelerare l’installazione di questi strumenti elettronici». I lavori, costati 2.450 euro, sono stati pagati con gli stipendi del sindaco e della giunta, e con i gettoni di presenza dei consigliere comunali di maggioranza (tutti in carica dal 2015).
Il Comune ha partorito l’idea alcuni mesi fa, nel frattempo ha chiesto un parere legale e una liberatoria alla maestra, alla sua collaboratrice e ai suoi genitori. «Abbiamo avuto il via libera - aggiunge il sindaco -. L’installazione delle telecamere in asili e case di riposo fa parte di un progetto di legge dell’ottobre 2016, ora fermo nelle aule parlamentari. Questa legge deve essere ampliata e poi approvata in pochi giorni. La sicurezza per mezzo di videocamere è importante non solo negli asili ma anche nelle case di cura».
Le telecamere hanno già iniziato a registrare. Per quindici giorni terranno il contenuto delle loro osservazioni in un disco rigido, che sarà raggiungibile aprendo uno sportello chiuso con una chiave affidata al Comune. Non ci sarà un monitor che restituirà in tempo reale le immagini, si potrà fare ricorso all’osservazione delle immagini solo in caso di denuncia. «Quelle immagini – spiega Grossi – potranno essere viste solo dal magistrato o dalle forze dell’ordine».
Ma come l’hanno presa la maestra “videosorvegliata” e i genitori? «Bene - risponde la maestra Roberta Cavazzoni, che insegna da 10 anni nella scuola -. Non ci sono stati problemi in passato, però le registrazioni sono una tutela per tutti, anche per me. Se un bimbo torna a casa con un livido, i genitori così possono essere certi che non sia stata la maestra».
«Siamo stati tutti favorevoli - aggiunge il rappresentante dei genitori, Paolo Cordara -. Ci sentiamo più tutelati, l’asilo è una realtà ben tenuta e in crescita: un vanto per la nostra piccola comunità».

da www.laprovinciapavese.gelocal.it
@Riproduzione Riservata del 16 settembre 2017
 

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