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IN GINOCCHIO E MAGLIONCINO: COSÌ DON DERIO LASCIA FOSSANO

Il nuovo vescovo di Pinerolo entrerà nella sua nuova diocesi domenica 15 ottobre. Nei giorni scorsi ha salutato la vecchia comunità, dov'era vicario generale. In umiltà. Dal sapore evangelico. Esattamente come piace a papa Francesco.-

Al momento di salutare la comunità in cui è cresciuto si è messo in ginocchio, chiedendo ai laici di appoggiare le mani sulla sua testa e benedirlo (gesto che di solito spetta ai presuli). La sua ordinazione episcopale è stata una festa, di quelle che si vedono raramente: c'era la coda fuori dal Duomo e  c'era il maxischermo in piazza, per i tantissimi fedeli che non sono riusciti a entrare in chiesa. Poi, terminata la celebrazione, c'era un palazzetto dello sport gremito di gente, tra musiche, balli e abbracci.
E' un affetto istintivo e genuino quello che, in queste giornate di passaggio, circonda monsignor Derio Olivero, nuovo vescovo di Pinerolo (Torino). Il sacerdote, nato e cresciuto nel cuneese, è stato ordinato vescovo domenica 8 ottobre: la solenne celebrazione è stata presieduta da monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino. A concelebrare erano presenti tutti i Vescovi delle Diocesi piemontesi e valdostane. Domenica 15, monsignor Olivero farà l'ingresso ufficiale nella Diocesi di Pinerolo, della quale diverrà guida. Per salutarlo e ringraziarlo, la sua gente ha scelto ogni mezzo. In tantissimi si sono messi in fila per un incontro personale, ma c'è anche chi si è affidato alla tecnologia: girano in rete immagini di piccoli “flash mob”, gesti simultanei di persone che si tolgono il cappello in segno di saluto.
I profili Facebook e WhatsApp del sacerdote sono stati letteralmente presi d'assalto dagli auguri e dai “grazie”, tanto che, temendo di non fare in tempo a rispondere personalmente a ciascuno, lui ha scelto di fare un video da condividere su YouTube. Non è difficile capire le radici di un affetto così profondo. Parlano, molto più delle parole, i gesti semplici di un uomo capace di camminare con lo sguardo rivolto in alto, ma con i piedi per terra, nella concretezza di ogni giorno.
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 11 ottobre 2017
 

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