Cinture di sicurezza in gravidanza: le regole per la sicurezza
di Lorenza Costantino
da www.uppa.it
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Per la Legge italiana, l’uso delle cinture di sicurezza è obbligatorio per tutti, conducenti e passeggeri, anche per le gestanti. Solo in determinati casi è prevista, per queste ultime, un’eccezione.-
Quando il pancione cresce e diventa voluminoso, la mamma può provare una sensazione di fastidio nell’allacciare la cintura, se non addirittura nutrire il timore che quel nastro attorno al ventre possa, in qualche modo, nuocere al nascituro. Quindi: cinture di sicurezza in gravidanza, sì o no? Cosa dice la Legge e quali sono le raccomandazioni della comunità scientifica?
Cerchiamo di fare chiarezza sull’argomento, andando alla fonte della norma che disciplina questo particolare aspetto della viabilità (il Codice della strada) e servendoci del parere degli esperti.
Cinture di sicurezza in gravidanza: cosa dice la Legge
È l’articolo 172 del Codice della strada («Uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini») a stabilire al comma 8, punto F che è obbligatorio per tutti – conducenti e passeggeri dei veicoli, adulti o bambini, sui sedili anteriori o posteriori – assicurarsi, durante la marcia, con i vari dispositivi previsti: i seggiolini auto per i più piccoli e le cinture di sicurezza per tutti gli altri. Lo spartiacque sull’uso tra seggiolini e cinture è determinato dall’altezza della persona: un metro e cinquanta centimetri.
Il Codice stradale, dunque, non prevede alcuna esenzione “automatica”, né fornisce un elenco di situazioni, patologie o condizioni speciali in cui si possa viaggiare slegati senza incorrere in sanzioni amministrative (decurtazione di 5 punti dalla patente e multa tra gli 80 e i 320 euro).
Sull’obbligo dell’uso delle cinture di sicurezza in gravidanza la Legge prevede, tuttavia, un’eccezione: la donna incinta (come pure le persone affette da patologie particolari) può essere esentata dall’utilizzo di questo strumento, purché sia in possesso della specifica certificazione medica rilasciata dal proprio ginecologo curante.
In altre parole, le cinture di sicurezza e lo stato di gravidanza diventano incompatibili solo se sussistono, nello stato di salute della futura mamma, comprovate condizioni di rischio. L’esistenza, o meno, di effettive e valide motivazioni per l’esonero è a esclusivo giudizio e responsabilità del medico.
Seppure la Legge preveda dunque che la gestante possa essere esentata dall’utilizzo delle cinture previa certificazione medica, va però specificato che non si dispone di conoscenze circa particolari condizioni di rischio che consentirebbero questa esenzione.
Ci sono rischi se si usano le cinture di sicurezza in gravidanza?
Anche con il pancione, insomma, non indossare la cintura in auto è proibito dalla Legge, salvo valida certificazione sanitaria. Non indossarla è pure vivamente sconsigliato per la sicurezza della donna e del feto.
Spiega infatti il professor Massimo Franchi, direttore del dipartimento materno-infantile dell’Ospedale della Donna e del Bambino di Verona: «I rischi legati all’utilizzo delle cinture di sicurezza in gravidanza sono assai inferiori rispetto ai benefici. Ricordiamo anche che se la mamma sta bene e se la sente, nulla le vieta di guidare durante tutta la gestazione. Usando prudenza e buonsenso».
Ma torniamo alla paura ricorrente, ovvero che, nell’eventualità di un forte impatto, la cintura comprima violentemente l’addome, causando danni al piccolo non ancora nato e compromettendo il decorso della gravidanza.
«Ovvio che, in caso di incidente molto grave, perfino la cintura può arrecare danni. Ma questi saranno comunque assai minori rispetto a quelli causati alla gestante e al feto da uno schianto senza la protezione dei dispositivi di sicurezza, il cui esito potrebbe essere letale. La cintura distribuisce l’urto su una più ampia superficie del corpo, diminuendo la pressione», afferma Franchi.
L’uso delle cinture di sicurezza comporta rischi durante il primo trimestre di gravidanza? «No. Nei primi tre mesi, l’embrione misura pochi centimetri. Un urto molto violento, in questa fase, può causare il cosiddetto “effetto palla da tennis”, con l’embrione che viene schiacciato contro la parete uterina. Nei casi peggiori, la conseguenza è l’aborto. Ma», sottolinea Franchi, «la cintura di sicurezza riduce moltissimo questo pericolo, perché ammortizza e distribuisce l’impatto».
E l’effetto delle cinture di sicurezza nel secondo trimestre di gravidanza e nel terzo? «Se l’incidente fosse davvero spaventoso, la costrizione delle cinture potrebbe avere ripercussioni come il distacco della placenta e il parto pretermine. Ma, torniamo a sottolineare, ben peggiori e potenzialmente mortali sarebbero le conseguenze per mamma e feto, se lo stesso incidente avvenisse senza cinture».
«Personalmente – conclude Franchi – ritengo che non vi sia alcun motivo che dispensi la donna dal mettere la cintura di sicurezza. Vero è che va allacciata correttamente per ridurre i rischi al minimo».
Come mettere correttamente la cintura di sicurezza in gravidanza
La Linea guida nazionale sulla gravidanza fisiologica raccomanda: «I professionisti devono informare le donne che in gravidanza l’uso della cintura di sicurezza non presenta rischi e risulta efficace nel ridurre le conseguenze di un incidente. I professionisti devono anche informare le donne del corretto uso della cintura di sicurezza. Non si dispone invece di conoscenze circa particolari condizioni di rischio che consentirebbero alla gestante di essere esentata dall’impiego della cintura di sicurezza».
Ma le cinture vanno indossate nel modo corretto, per una maggiore sicurezza di mamma e nascituro.
Il documento del Ministero della Salute, Istituto superiore di sanità e Ceveas prosegue citando il Center for maternal and child enquiries (Cmace), organizzazione indipendente del Regno Unito incentrato sulla tutela di maternità e infanzia, che nel rapporto sulle cause evitabili di mortalità materna legata a gravidanza e puerperio ha incluso le seguenti raccomandazioni sull’uso corretto della cintura di sicurezza:
- utilizzare una cintura di sicurezza a tre punti di ancoraggio (formata da una fascia diagonale e da un’altra addominale, come comunemente si trova nei normali veicoli);
- sistemare la cintura ben al di sopra e al di sotto dell’addome gravido;
- tenere il nastro addominale della cintura di sicurezza (quello basso) il più possibile sotto l’addome, steso sopra le cosce;
- sistemare il nastro diagonale sopra all’addome, facendolo passare tra le mammelle;
- regolare la cintura secondo il proprio comfort e in modo che non scatti senza motivo.
Uguali indicazioni sono fornite dal Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti.
Alle donne gravide alla guida si consiglia, inoltre, di trovare la posizione più confortevole sul sedile, con la maggior distanza possibile tra il pancione e il volante. E alla domanda se sia necessario disabilitare l’airbag, la risposta è: «No, cinture di sicurezza e airbag lavorano insieme, garantendo la migliore sicurezza a te e al tuo nascituro».