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Castelleone, furti al cimitero dei bambini: «Un database dei ricordi»

di Gilberto Bazoli

I raid nel camposanto del paese in provincia di Cremona. Il sindaco: «Fotografate gli oggetti sulle tombe, la polizia creerà un archivio».-

Bianche, pulite, in ordine, con un fiore fresco, allineate su tre file. La prima è quella di Mirko, l’ultima di Anna. Alcuni di loro sono vissuti per qualche mese, altri pochi giorni, altri ancora per qualche ora soltanto. Sono le 31 tombe del cimitero dei bambini, un fazzoletto di terreno all’interno del camposanto di Castelleone, nel Cremonese. Ai piedi delle lapidi angioletti e presepi in ceramica, peluche e bambole, croci di bronzo, anche la statuina colorata di un clown. Una volta questi ricordi dei figli, piccoli oggetti di scarso valore commerciale ma incommensurabile dal punto di vista affettivo, erano di più. Molti sono stati rubati. Una serie di misteriosi furti a raffica che ha spinto il Comune a passare al contrattacco, mettendo in campo anche la foto-segnalazione del bottino potenziale, per dare un volto al ladro incurante di aggiungere dolore al dolore.
«Personalmente non mi sono mai accorto di niente, anche perché il mio orario è elastico», dice il custode del cimitero. È qui da otto anni, nel periodo invernale timbra alle 8 e smonta alle 17.30, con pausa dalle 12 alle 14. Nell’intervallo non ci sono controlli. «Le sparizioni vanno avanti da qualche mese, sono state alcune mamme a notare che qualcosa non andava e a parlarmene», aggiunge il guardiano. Tre di loro hanno presentato denuncia dai carabinieri. All’inizio si era pensato a ripicche, azioni ingiustificabili ma pur sempre circoscritte. Però le incursioni si sono ripetute e la pista dei dispetti è caduta. Una decina gli episodi segnalati. «Alcuni genitori sono venuti in municipio chiedendo l’installazione delle telecamere», racconta il capo della polizia locale, Andrea Vicini. Una, già acquistata, sarà accesa, in tempi brevi, all’ingresso principale del cimitero e la seconda, in seguito, all’accesso posteriore in modo che l’intera area sia sorvegliata 24 ore su 24.
Ma la vera risposta da cui si attendono i maggiori risultati è un’altra. Dopo un sopralluogo compiuto dai vigili nei giorni scorsi e con il consenso delle famiglie coinvolte, l’amministrazione comunale ha deciso di fotografare, uno a uno, gli oggetti lasciati sulle tombe dei bambini e censirli inserendoli, con tanto di descrizione, in un apposito registro custodito nei computer della polizia municipale. In questo modo, prima di sottrarli ed eventualmente rivenderli, i ladri ci penseranno due volte. Perché chiunque potrebbe riconoscerli. L’idea è venuta al comandante Vicini, che spiega la strategia adottata: «La nostra filosofia è invertire i fattori. Se chi mette a segno azioni del genere lo fa per trarne un guadagno, la foto-segnalazione potrebbe essere un deterrente. Rimettere in commercio un bene trafugato sapendo di poter essere smascherati, diventerebbe molto più rischioso. Le solite risposte non bastano. Ci muoviamo in anticipo e vediamo cosa succede. Siamo già ricorsi a questo sistema per prevenire la razzia delle biciclette catalogandone 400 circa».
Un successo: da allora il fenomeno è diminuito. «Speriamo sia così anche per i raid. Uno squilibrato o un maniaco, uno sciocco che si diverte a fare scherzi di pessimo gusto, una persona che potrebbe mettere in mostra su qualche bancarella dell’usato la refurtiva: sono mamme e papà ad avanzare queste ipotesi e tutte e tre mi sembrano verosimili». Mentre le indagini continuano senza lasciare nulla di intentato, il «giallo» scuote il piccolo paese della Bassa. «C’è indignazione, da noi il culto dei morti è sacro, ci si conosce tutti, ogni funerale è affollato», dice il sindaco, Pietro Fiori. Non fa nulla per nascondere la sua rabbia. «La foto-segnalazione è un buon accorgimento, mi auguro funzioni. Speculare sulla sofferenza delle persone, soprattutto delle mamme e dei papà che hanno perso un figlio, è vergognoso, il gesto più crudele e vigliacco che possa esserci. Tolleranza zero e una punizione esemplare per chi lo commette». Il sindaco lancia un appello: «Chiediamo ai cittadini di comunicare movimenti sospetti all’interno del cimitero». Per ridare pace all’angolo dei bambini.
da www.corriere.it
@Riproduzione Riservata del 23 gennaio 2018

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