di Don Claudio Baldi
TORTONA - Si è svolto giovedì 22 febbraio in seminario il ritiro quaresimale per sacerdoti e diaconi permanenti.
La meditazione è stata tenuta da don Achille Morabito ed è stata ispirata al capitolo secondo, terzo e sesto di Amoris laetitia.
Il brano di riferimento è stata la parabola del buon samaritano e il “nuovo decalogo che contiene”, poiché anche a noi viene chiesto il coraggio di fermarci e di condividere il cammino delle famiglie ferite che incontriamo nel ministero; forse ci viene chiesto di fare qualche autocritica sul modo con cui ci siamo avvicinati a certe situazioni complesse o comunque difficili; ma soprattutto dobbiamo chiederci se “coltiviamo gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù” (Filippesi 2,5).
Questo è importante per recuperare l’urgenza di tornare al primo annuncio per aiutare i fratelli a rispondere a Dio che ci ama e ci salva, presentandoci come saggi pedagoghi che si fanno modelli e guide del gregge.
Alla luce della parabola del seminatore il compito del pastore è quello di collaborare alla semina: il resto resta e rimane opera di Dio che guida silenziosamente i nostri passi per raggiungere tutte le famiglie senza perderci d’animo.
La parabola viene raccontata proprio per chiarire l’apparente fallimento dell’attività messianica di Gesù: la lezione del contadino infatti è semplice.
Il contadino sa guardare lontano, sa attendere pazientemente, la sua è una visione paziente e carica di speranza.
Così accade per il regno dei cieli: esso inizia in maniera umile e silenziosa, ma si concluderà alla fine con una raccolta strepitosa e sorprendente.
Tutto questo è stato quindi portato davanti al Signore nell’adorazione Eucaristica, conclusasi con la benedizione impartita dal vescovo.
Prima del pranzo fraterno Mons. Viola ha ricordato alcuni appuntamenti diocesani e fatto memoria dei confratelli ammalati e anziani perché il presbiterio li possa portare nella preghiera e nell’affetto.
da www.diocesitortona.it
@Riproduzione Riservata del 28 febbraio 2018