SE È MIA FIGLIA CHE NON VUOLE FARE LA GITA DI CLASSE
di Maria Gallelli
Tempo di viaggi di istruzione. Molti ragazzi attendono di partire con la certezza di divertirsi e stare insieme agli amici. Per altri, che non si trovano bene con i compagni, è una forzatura che vorrebbero evitare. Cosa deve fare un genitore?.-
Ornella
— Cara Ornella, la situazione che vive tua figlia è abbastanza insolita, ma non rara. Secondo un sondaggio on line condotto da Scuola.net su oltre 7 mila ragazzi, tra marzo e aprile prossimi partirà il 43% degli studenti: se si aggiunge il 3% del campione che ha già svolto il viaggio di istruzione nei mesi precedenti, quest’anno rimarrà a casa la maggioranza dei ragazzi italiani. In un caso su quattro la responsabilità della mancata partenza è dei professori, non disponibili ad accompagnare gli allievi, ma nel 9% dei casi sono proprio i ragazzi a scegliere di non partire. Nel dettaglio, il 30% degli adolescenti che decide di stare a casa non ha piacere di trascorrere dei giorni fuori con i compagni di classe. Giunti in terza media il gruppo è consolidato, i rapporti di simpatia e antipatia sono ormai una certezza. La gita è generalmente uno dei momenti più attesi e insieme uno dei principali motivi di discussione tra docenti e genitori: restii, i primi, ad assumersi la responsabilità di notti insonni, desiderosi, i secondi, di far vivere ai propri figli questa esperienza indimenticabile. Se nella classe di Martina ci sono colleghi disponibili ad accompagnare addirittura all’estero i ragazzi, tenendo conto che, come il sondaggio appena citato riporta, l’Italia è la destinazione privilegiata in quattro gite su cinque alla scuola media e che per motivazioni disciplinari non si parte (capita al 10% del campione che resta a casa), escluderei la presenza di bulli silenti, che tu temi. Penso sia semplicemente una questione di rapporto mancato e capisco che ciò sia vissuto come un piccolo fallimento da parte tua. Anche i docenti che hanno lavorato per tre anni sull’integrazione e sulla costruzione di un gruppo avranno motivo di interrogarsi. È con loro che approfondirei il discorso. A prescindere, in verità, dalla partecipazione a una gita.
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 27 marzo 2018