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Pavia celebra Sant’Agostino, oggi l’apertura dell’arca

di Anna Ghezzi e Giacomo Bertoni

Pavia, alle 18.30 in San Pietro in Ciel d’Oro si officia la cerimonia delle quattro chiavi. Un gruppo di pellegrini musulmani arriva dalla Tunisia: «Da noi è un modello».-

PAVIA. Si aprono sabato 25 agosto le celebrazioni per la solennità di Sant’Agostino. E venerdì 24 agosto sono arrivati 15 pellegrini dalla Tunisia, quasi tutti di religione musulmana, che si sono messi in cammino sulla Via Augustina, la strada percorsa dalle spoglie del santo cristiano di origini berbere che dall’altro lato del Mediterraneo è nato e ancora celebrato. Sabato 25 agosto alle 18.30, durante la messa presieduta da padre Giovanni Scanavino, vescovo emerito di Orvieto-Todi e per anni priore della comunità agostiniana pavese, verrà aperta l’arca di Sant’Agostino e l’urna contenente i resti del santo sarà esposta ai fedeli.

Per aprire la grata che contiene l’urna argentea di epoca longobarda sono necessarie quattro chiavi: «Una è affidata alla comunità agostiniana, una al vescovo – spiega padre Antonio Baldoni, priore della comunità –, una al capitolo dei canonici della cattedrale e una al sindaco. Un segno importante del legame fra il santo e la città».

La festa di sant’Agostino sarà celebrata in tutto il mondo, dato che la congregazione agostiniana è presente in oltre 45 Paesi, ma Pavia è il cuore pulsante: «Sant’Agostino, come ha ricordato l’anno scorso il cardinal Pietro Parolin, illumina con la sua storia tutta la diocesi – ricorda padre Baldoni –. La festa è l’occasione per accostarsi a un santo, padre e dottore della Chiesa che ha ancora molto da dire all’uomo contemporaneo. Un santo che è anche compatrono di Pavia, per volere del papa emerito Benedetto XVI, in visita a Pavia sulla tomba di Agostino nell’aprile 2007».

Non sono solo i cristiani a camminare nel nome di Agostino. Nella mattinata di venerdì 24 agosto, a visitare la basilica i c’era un gruppo di viaggiatori tunisini e algerini accompagnati da Dominique Martinet, promotore e coordinatore dell’associazione Via Augustina che, con i suoi 100 soci, promuove il cammino agostiniano in terra africana.

«La figura di Agostino in Algeria e Tunisia è popolarissima- spiega - al di là della religione. È un punto di riferimento culturale e, soprattutto per gli algerini, identitario. Noi vogliamo fare da ponte tra le due sponde del Mediterraneo, grazie ad Agostino». Sul cammino da Tunisi all’algerina Ippona, la città vescovile in cui Agostino visse, scrisse e morì, passando per Tagaste, città natale del santo, sono già passati oltre 1500 camminanti.

Nel primo gruppo arrivato a Pavia ci sono professori universitari, direttori di banca, avvocati, professionisti aperti al mondo. «Noi siamo partiti da Tunisi il 15 - racconta Emna Chebbi -. Il 17 siamo partiti dalla cella di Sanpierdarena, dove vennero custodite le spoglie di Agostino arrivate dalla Sardegna». «Siamo passati da Savignone, Crocefieschi, Mongiardino, San Sebastiano Curone, Salice e siamo arrivati a Pavia» racconta Janette El Mokrani, diplomatica algerina.

«I primi giorni è stato molto faticoso», le fanno eco Ahmed Lofti Boussetta e Michelle Bancilhon. «Sono l’unica tunisina cristiana del gruppo - racconta Olfa Allanie - sono molti i convertiti, in questi anni».

da www.laprovinciapavese.gelocal.it
@Riproduzione Riservata del 25 agosto 2018
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