Antoniano. Operazione pane, 17 mense per i nuovi poveri
di Alessia Fassini
da www.avvenire.it
@Riprodfuzione Riservata del 30 novembre 2021
Nel 2021 le famiglie che hanno chiesto aiuto ai centri sostenuti dai francescani di Bologna sono aumentate del 68%. L'Antoniano lancia una campagna sms solidale.-
Più poveri. Sempre di più: l’emergenza sanitaria ha fatto scivolare milioni di famiglie giù, nello scivolo del disagio e della fine del mese che non arriva mai e che se anche arriva non cambia nulla. Perché non c’è più un salario per tirare un sospiro di sollievo e pagare quelle bollette già scadute da mesi. Il dato che fotografa la povertà è drammatico: la pandemia ha "prodotto" il 44% in più di "nuovi poveri", persone che in precedenza non avevano mai avuto la necessità di rivolgersi a una mensa per mangiare. Il 57% dei "nuovi poveri" sono bambini, ragazzi, ragazze. Nel 2021 le famiglie aiutate dalle 17 mense francescane italiane del progetto "Operazione Pane" dell’Antoniano sono aumentate del 68%, il dato ha registrato una crescita costante dal 2019 a oggi: nel 2019 le famiglie sostenute erano 778, nel 2020 sono salite a 1.210 e nel 2021 sono già 1.309.
Padri e madri di famiglia, persone sole, donne separate con figli piccoli. Come Alessandra e Sukrija e i loro due bimbi, Nikolas, 2 anni e Noemi, 5 anni, affetta da sindrome di Down. Noemi ha bisogno di interventi specifici come percorsi di logopedia e di psicomotricità. Ma i suoi genitori fanno fatica a sbarcare il lunario. Alessandra prima della nascita dei bambini lavorava, ma ha dovuto lasciare il lavoro per dedicarsi totalmente alla cura dei piccoli, soprattutto di Noemi, che, data la disabilità, ha dovuto subire diversi interventi molto delicati e tuttora ha bisogno di terapie specifiche. «Viviamo di quel poco che porta a casa mio marito – racconta Alessandra – fa le pulizie nei condomini e ha solo contratti saltuari». L’orario di lavoro è stato molto ridotto durante il periodo di emergenza. Ora la situazione vede dei piccolissimi miglioramenti che per questa famiglia hanno un enorme valore: Sukrjia lavora qualche ora in più e ha la speranza che il contratto venga rinnovato. Nonostante ciò la situazione resta difficile: ogni lunedì sera da ormai diversi mesi sono "clienti fissi" alla mensa dell’Antoniano di Bologna. Vivono in un piccolo appartamento in affitto e in più occasioni hanno anche rischiato di essere sfrattati. Riuscire a pagare l’affitto e le bollette, le spese quotidiane e rispondere alle esigenze dei bambini, è diventato quasi impossibile.
Anche Loredana, 46 anni, separata con tre figli, si rivolge, ogni settimana, alla mensa francescana. Con la separazione, la vita di Loredana precipita. Senza un lavoro stabile e senza l’aiuto del marito crescere tre figli è molto difficile. Scopre da un amico che all’Antoniano c’è una mensa che tutti i lunedì sera accoglie tante famiglie in difficoltà per cenare insieme e passare qualche ora in compagnia, lontano dai problemi e dalle difficoltà. Da quel giorno, ogni lunedì, Loredana va a mangiare alla mensa dell’Antoniano. «Ho conosciuto diverse altre mamme nella mia stessa condizione – spiega – sole e in difficoltà, e con loro, davanti a un pasto caldo, troviamo conforto e amore». Il desiderio più grande di Loredana è che i suoi figli crescano sereni e felici. Durante l’emergenza sanitaria, la ricerca di un lavoro per Francesca, la figlia maggiore con diploma da due anni, è stata forzatamente sospesa. E anche il lavoro di Loredana è saltato. Tra la spesa di dell’Antoniano e alcuni aiuti statali, la famiglia ha provveduto alle proprie esigenze al massimo delle possibilità che aveva, ma con grande fatica e paura. Oggi Loredana ha ripreso a lavorare anche se con una forte riduzione delle ore e in modo piuttosto saltuario. E anche la figlia Francesca ha iniziato un corso di formazione professionale – di cui l’Antoniano ha sostenuto le spese di iscrizione – che dovrebbe garantirle l’accesso al mondo del lavoro.
«Le famiglie che si sono avvicinate alle mense francescane in questi mesi sono composte da mamme e papà che mai avrebbero pensato di trovarsi a chiedere aiuto – spiega il direttore dell’Antoniano, fra’ Giampaolo Cavalli –. Si tratta di genitori con importanti difficoltà economiche, ma anche relazionali, sociali e di impossibilità di accesso alle risorse e alle offerte del territorio. Famiglie per cui l’esclusione e l’impoverimento relazionale sono l’altra faccia della medaglia della povertà economica».
Tra le quasi 10mila persone sostenute ogni giorno da "Operazione Pane" nel 2021 ci sono oltre 1.000 mamme e 800 papà e quasi 1.500 bambini. «Numeri – avverte il religioso– destinati a crescere allo scadere dello stato di emergenza con la diminuzione dei sostegni legati alla pandemia. Bisogna intervenire subito per aiutare queste persone ed evitare che precipitino nella disperazione. Vedo ogni giorno, alle nostre porte, mamme e papà che ci chiedono aiuto per garantire un pasto caldo e un po’ di serenità ai loro bambini. Noi per loro ci siamo e continueremo ad esserci, ma abbiamo bisogno del sostegno di tutti per non lasciare indietro nessuno». Da qui l’iniziativa della campagna sms solidale (al numero 45588) attiva fino al 19 dicembre.
Impegnate ogni giorno "sul campo", le realtà francescane italiane sostenute dall’iniziativa solidale "Operazione Pane" si trovano a Palermo, Catanzaro, La Spezia, Genova, Torino, Verona, Bologna, Pavia, Monza, Milano, Lonigo, Voghera, Baccanello, Roma (due realtà francescane), Bari, Castellamare di Stabia, Parma. Il progetto solidale sostiene anche una realtà francescana ad Aleppo, in Siria.