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Bambini di oggi. E bambini di ieri

di Alessia Altavilla
Prendendo spunto dalle tante pagine sull'argomento che circolano sui vari social network, ecco un elenco di differenze tra i bambini di oggi e quelli di ieri, tra ciò che è normalità nel presente e ciò che era normalità nel passato. Per ridere un po'. E per riflettere su alcune esagerazioni educative dei tempi moderni.
Generazioni a confronto. Cosa differenzia, nella vita di tutti i giorni, la quotidianità dei bambini di oggi e quella dei bambini di ieri? Le generazioni nate nel nuovo millennio e i loro genitori, nati a cavallo tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta?
Sui social network elenchi di questo tipo impazzano. Per ridere un po', ma anche per riflettere su come siano cambiati i tempi, la mentalità, la società, ecco un elenco di alcune differenze.
I BAMBINI DI IERI 

  1. Mamma e papà decidevano. I bambini obbedivano. I genitori raramente erano amici. La loro parola era legge. Almeno fino all'adolescenza.
  2. L'autorità scolastica difficilmente veniva messa in discussione. Soprattutto dai genitori.
  3. Si giocava in cortile, in giardino, all'aperto. Spesso anche durante l'inverno.
  4. Si andava a scuola da soli. E senza cellulare.
  5. I seggiolini auto non erano obbligatori. Si viaggiava sui sedili posteriori e coi finestrini spalancati in estate per fare entrare un po' d'aria (l'aria condizionata in macchina era un lusso che non tutti si potevano permettere). Sedersi nel sedile anteriore di fianco al papà (o alla mamma) che guidava era un po' il sogno di tutti.
  6. I compiti si scrivevano a penna. Le calcolatrici in classe erano vietate. Per fare le ricerche si usavano le enciclopedie. Tutti o quasi possedevano un'enciclopedia. Per i bimbi c'erano I Quindici. Quindici libri su tutti gli argomenti. I vocabolari erano ancora un testo comune nelle case.
  7. Il mappamondo era un regalo che tutti, prima o poi, ricevevano. Quando si viaggiava o per orientarsi in città si usavano le mappe. Tutti possedevano un Tuttocittà. E le pagine Gialle.
  8. I piccoli incidenti scolastici (occhi gonfi, ginocchia sbucciate, braccia rotte...) non venivano denunciati. Non si finiva dallo psicologo per un'insufficienza o un insuccesso scolastico. Le frustrazioni infantili erano all'ordine del giorno. E considerate strumenti per crescere e fortificarsi.
  9. Il latte vaccino era un alimento sano. La carne faceva crescere. Le uova davano energia. I vegetariani erano considerati persone strambe. I vegani non esistevano del tutto.
  10. Nessuno comprava prodotti biologici. Faceva la spesa in cascina o mangiava i pomodori coltivati sul balcone.
  11. Nessuno frequentava corsi di acquaticità neonatale, prendeva parte a incontri di musica in fasce o a lezioni di inglese per under 2. I genitori pensavano che i figli avrebbero imparato a nuotare, ascoltare musica e anche a parlare inglese con il tempo. I neonati erano neonati e basta.
  12. Le mamme non si sentivano in colpa se durante il giorno lavoravano. E per i bambini era normale rimanere in casa da soli e arrangiarsi quando la mamma non c'era. Anche in questo caso, niente psicologo per il bimbo. Niente psicologo per la mamma.
  13. I campus estivi si chiamavano colonie. Non c'erano programmi didattico-educativi e spesso si tornava a casa coi pidocchi, le zecche, le pulci. Ed era normale così.
  14. Babbo Natale portava i regali. La Befana il carbone o le caramelle. Il topino del dentino lasciava il soldino quando questo cadeva e forse gli asini volavano davvero. Il tutto almeno fino a 7/8 anni.

A ciascuno, poi, la possibilità di aggiungere nei commenti il proprio ricordo.
da www.bambinopoli.it
@Riproduzione Riservata del 11 aprile 2018

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