Bonus e sostegni alla genitorialità: quali agevolazione per i genitori nel 2017?
Ecco tutti i sostegni alla genitorialità previsti al momento dal nostro ordinamento.
Negli ultimi 5 anni il nostro ordinamento ha introdotto numerosi sostegni per aumetnare la natalità e conciliare la vita lavoro dei genitori. Tutte queste misure, che esporremo di seguito, si aggiungono alle misure previste per tutelare la maternità nei rapporti di lavoro.
Proprio in base alla normativa che tutela la maternità le lavoratrici autonome e quelle dipendenti hanno diritto all’astensione obbligatoria dal lavoro 2 mesi prima della data presunta del parto e 3 mesi dopo la nascita del bambino. In questi 5 mesi la lavoratrice percepirà un’indennità di maternità pari all’80% della retribuzione normale.
A questo diritto, poi, vanno ad aggiungersi gli strumenti introdotti negli ultimi anni di cui faremo una panoramica generale.
Voucher baby sitting
Il voucher per il servizio di baby sitting consiste in un contributo di 600 euro mensili per il pagamento della baby sitter o per la fruizione dell’asilo nido. Il contributo mensile, erogato per 6 mesi in alternativa al congedo parentale, vede come data di scadenza il 31 dicembre 2018. Per l’erogazione non è richiesta una prova dei redditi o dei mezzi di sostentamento del nucleo familiare.
Bonus nido
Il bonus nido è un contributo forfettario di 1000 euro annui per un massimo di 3 anni erogato alle famiglie con figli di età minore ai 3 anni. Il bonus, erogato per la fruizione di un asilo nido non ha scadenza e non richiede la prova del reddito della famiglia. Il bonus nido è erogato per bambini con età compresa tra 0 e 3 anni.
Premio alle nascita
Il premio alla nascita è un contributo una tantum erogato alle donne incinte di sette mesi in occasione della nascita o dell’adozione di un figlio. Non è prevista per l’erogazione la prova del reddito. Il bonus consiste nell’erogazione, una tantum, di 800 euro volti a supportare la famiglia nelle spese previste nell’ultima fase della gravidanza e per la nascita di un figlio.
Assegno maternità dai comuni
Si tratta di un contributo assistenziale della durata di 5 mesi, erogato alle madri sprovviste di un rapporto di lavoro. Per l’erogazione dell‘assegno di maternità da parte dei comuni il nucleo familiare deve avere un reddito Isee inferiore a 16.954 euro. L’assegno, dell’importo di 338 euro al mese, è erogato per un periodo di 5 mesi.
Bonus bebè
Il bonus bebè è un contributo assistenziale per famiglie in condizioni di disagio economico di 960 euro l’anno per 3 anni. Il bonus può essere richiesto fino al 31 dicembre 2017 per i nuclei familiari con Isee inferiore a 25mila euro. Il bonus bebè è corrisposto con un importo mensile di 80 euro.
Congedo obbligatorio
Si tratta dell’astensione obbligatoria dal lavoro indennizzata. Si tratta dell’indennità di maternità pari all’80% della retribuzione per la quale non è prevista la prova del reddito e non è prevista scadenza. Il congedo obbligatorio è indennizzato per un massimo di 5 mesi (in caso di parto gemellare i mesi raddoppiano).
Congedo parentale facoltativo
Il congedo parentale è l’astensione facoltativa dal lavoro indennizzata. L’indennità corrisposta è pari al 30% della retribuzione e può essere fruita fino al compimento dell’ottavo anno del bambino. Dopo il sesto anno del bambini, però, può essere corrisposta soltanto per coloro che hanno un reddito individuale inferiore a 2,5 volte il TM. Il congedo parentale può essere fruito per un massimo di 6 mesi complessivi non consecutivi.
Da www.investireoggi.it del 17 aprile 2017
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