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Come riuscire a dormire un po' (o meglio) anche se hai appena avuto un bambino

di Redazione
da www.gravidanzaonline.it
@Riproduzione Riservata Maggio 2020
Riuscire a dormire dopo aver avuto un bebè non è sempre facile. Ma le cause possono essere molteplici, e bisogna fare attenzione ai segnali.-
Come riuscire a dormire un po' (o meglio) anche se hai appena avuto un bambino
Uno dei luoghi comuni più diffusi è che, dopo la nascita di un figlio, il sonno non sia più quello di prima. E non è certo una bugia, dato che effettivamente molte neomamme dormono meno e peggio; a esserci confusione, semmai, è sui motivi per cui la qualità del sonno peggiori con l’arrivo di un bebè, dato che non sempre la colpa è dei suoi bisogni fisiologici (le poppate, ad esempio) o dei suoi pianti notturni. Spesso, infatti, può essere un sintomi di problemi più gravi, come la depressione postpartum, l’anemia, una disfunzione tiroidea o, più genericamente, un disturbo del sonno.
Ci sono sicuramente dei segnali da non sottovalutare per capire se dormiamo meno solo per via dei bisogni del nostro bambino o se, alla base, ci sono altre ragione.

Valutare la qualità del sonno

C’è una differenza tra stanchezza e affaticamento, ha spiegato al New York Times Jacqueline Rychnovsky, infermiera pediatrica e vicepresidente della ricerca e delle politiche pubbliche presso la Association of Women’s Health, Obstetric e Neonatal Nurses. Quando si è stanche, può capitare di addormentarsi rapidamente e sentirsi riposate al risveglio; se siamo affaticate nel postpartum, invece, la sensazione è quella di un esaurimento schiacciante che non permette al tuo corpo di funzionare nel modo desiderato, sia mentalmente che fisicamente. La fatica, inoltre,  è anche più difficile da caratterizzare; i ricercatori devono tuttora trovarne una singols definizione e, visto che alla base può esserci una molteplicità di fattori, non esiste una cura. Ad esempio, se la fatica è legata all’ansia o alla depressione, una consulenza terapeutica o i farmaci potrebbero essere d’aiuto; se dipende da anemia o da un problema alla tiroide, il trattamento medico è di tutt’altro tipo.
In entrambi i casi il professor Hawley Montgomery-Downs, della West Virginia University che conduce ricerche sul sonno, consiglia ai neogenitori di prendere in considerazione il Pittsburgh Sleep Quality Index, uno strumento di screening dei disturbi del sonno che può dare ai genitori un’idea di quanto bene (o male ) stanno dormendo. Come si può intuire, è uno strumento particolarmente importante per le mamme, dato che i tassi di insonnia tendono ad essere più alti durante la gravidanza e il periodo postpartum. Uno studio , condotto da un gruppo di ricerca in Norvegia, ha scoperto che, anche due anni dopo il parto, ancora il 41% delle donne soffriva ancora di insonnia rispetto al 10-15% della popolazione generale.

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