Cose da non dire ai bambini su Babbo Natale
di Alessia Altavilla
da www.bambinopoli.it
@Riproduzione Riservata del 19 dicembre 2020
Babbo Natale è una figura fondamentale nel percorso di crescita di una bambino. Rappresenta tantissime cose per lui e segna i ricordi belli legati all'infanzia. Per molti genitori, però, è solo strumentale per ottenere obbedienza e gentilezza dai figli. Non strumentalizziamolo, invece.-
Assecondare oppure no il bisogno dei bambini di credere a Babbo Natale?
Dir loro la verità o continuare a fingere a oltranza anche di fronte a domanda diretta?
E come NON raccontare Babbo Natale?
Babbo Natale compare nelle nostre vite per un mese, un mese e mezzo all'anno.
È grasso, rubicondo, bonaccione, circondato da elfi e piccoli aiutanti, vola a bordo della sua slitta, ama incondizionatamente i bambini di tutto il mondo. Per quanto scompaia per la maggior parte del tempo, la sua presenza e la sua importanza nel percorso di crescita di un bimbo sono fondamentali.
La maggior parte degli adulti ricorda con nostalgia gli anni in cui Babbo Natale esisteva ed era lui a portare i doni la notte di Natale. Per molti, la scoperta della realtà, ha rappresentato il doloroso passaggio dall'infanzia a qualcosa di diverso, la pre-adolescenza.
Tanti si sono arrabbiati, si sono sentiti traditi, alcuni hanno finto di continuare a crederci sebbene da tempo fossero a conoscenza della verità. Tutti, comunque, ricordano quel momento. Il momento in cui hanno detto addio al Papa Natale.
Eppure, troppo spesso, Babbo Natale in mano ai grandi diventa oggetto di ricatto, strumentalizzato per ottenere qualcosa dai piccoli (obbedienza, rispetto, disciplina). Non dovrebbe essere così. Babbo Natale non è il tiranno che minaccia i piccoli dall'alto del suo potere. Babbo Natale è il vecchietto buono che ama tutti a prescindere. È la favola. È la magia di cui i bambini hanno bisogno.
Ecco, dunque, alcune cose da non fare e non dire quando si parla di Babbo Natale ai piccoli.
- FAI IL BRAVO O BABBO NATALE NON TI PORTA NULLA
Ottenere il rispetto delle regole attraverso un ricatto, è funzionale nell'immediato ma non porta a nulla di buono. Non appena, infatti, il piccolo capirà il meccanismo del gioco (Babbo Natale, in fondo, arriva anche se quella sera non ho mangiato tutto o non ho voluto andare a dormire presto), smetterà di dare ascolto a qualsiasi cosa, il tutto senza nemmeno avere compreso il perché dell'importanza del rispetto della regola.
I genitori non devono demandare a terzi l'educazione dei figli. Che rimane, per lo meno tra le mura domestiche, un fatto tra loro e i figli. - BABBO NATALE PORTA VIA IL CIUCCIO
Babbo Natale non ha questo compito. L'eliminazione del ciuccio non può essere, come nel caso precedente, delegata a un'entità esterna, soprattutto da cui non è possibile sfuggire. Vero che ci sono il gatto che ruba il ciuccio o la fatina che una notte arriva e lo fa sparire. Ma sono figure sfuggenti che potrebbero arrivare in qualsiasi momento come non arrivare mai. Babbo Natale è ineluttabile e la sua inesorabilità rappresenta un fallimento qualora sia utilizzata da mamma e papà per non affrontare un tema che, invece, riguarda loro e solo loro. - BABBO NATALE NON ESISTE
Chiaro che prima o poi il tema dell'esistenza o meno di Babbo Natale debba essere affrontata e risolta. Ma dire a un bambino, soprattutto se piccolo (età prescolare) che Babbo Natale non esiste (di solito sono nonni, zii, cugini, fratelli che lo fanno) è distruggerli la possibilità di godere della magia dell'infanzia ancora per un po'.
Spetta ai genitori, quando lo riterranno opportuno e in base alle domande dei figli, dare una risposta a questo dubbio e prendersi la responsabilità delle conseguenze.