Costruire “Ponti di bene” in Italia
di Riccardo Rossi
Un viaggio nelle belle realtà cristiane del Nord del Paese per fare rete e per portare alto il grido dei poveri del Sud del mondo.-
Io e mia moglie ci siamo fatti strumenti della Missione Speranza e Carità di Palermo che ospita, nella gratuità e nella provvidenza, oltre 1.100 persone tra italiani e stranieri. Abbiamo colto diversi segni mandati dal buon Dio, tra cui un giovane giornalista di Tele Pace di Verona, Lucio Fasoli, che ha sentito di offrirci il viaggio da Palermo a Verona per conoscere realtà di accoglienza di persona e così far da tramite per costruire Ponti di Bene.
La mattina dell’11 gennaio, giorno della partenza, riceviamo una telefonata dal Portogallo di fratel Biagio che ci fa capire che il viaggio è voluto dalla Madonna; questo ci rincuora. Arrivati a Verona, siamo accolti dalla mia famiglia, che qui vive e che ci coccola e ci vizia ad ogni nostra visita.
L’indomani abbiamo incontrato la direttrice della Caritas di Mantova Silvia Canuti che ci ha descritto la loro efficiente realtà con tanti servizi, ma subito abbiamo colto la gravità del nuovo decreto-legge che ha già lasciato fuori progetto due giovani immigranti, che prontamente la Caritas ha accolto in provvidenza, senza aiuti pubblici.
La direttrice ci ha informati che a causa di questo decreto sicurezza entro il 2020 si stima che in Italia saranno 130.000 gli immigrati senza più permesso umanitario che diventeranno irregolari.
Lunedì 14 incontro con la Caritas di Vicenza, dove le preziose Silvia e Angela ci informano delle difficoltà di inserimento lavorativo e che i tagli pubblici hanno colpito anche una realtà di servizio diurno per disabili.
La sera nel Trevigiano un prezioso incontro con l’associazione Papa Giovanni XXIII che ci informa che senza ribalte mediatiche tanti immigrati stanno continuando a sbarcare sul suolo italiano; capiamo che governo e stampa nazionale omettono la verità.
Il 15 gennaio un nuovo appuntamento a Belluno con la comunità Nuovi Orizzonti, che accoglie uomini con dipendenze e la sera visita a Padova all’associazione Gesù Confido in Te che aiuta giovani disagiati e che ha una sede anche a Medjugorje.
Mercoledì 16 nuovo viaggio per incontrare la realtà di accoglienza voluta dal Cardinale Martini, la Fondazione Casa della Carità a Milano; con i responsabili Don Virginio Colmegna e Maria Grazia Guida e col giornalista Simeone Generoso troviamo tanti punti in comune. Qui nel 2013 è nata la ‘’Rete della carità’’, un insieme di realtà accomunate dall’esperienza quotidiana della carità. In questa sede altri sette ragazzi africani hanno trovato alloggio dopo essere stati espulsi da progetti dello Stato.
Il pomeriggio destinazione Seveso (Mi), nell’Opera di Fratel Ettore, voluta da un camilliano santo, che accoglie in provvidenza anziani e disabili, gestita attualmente da tre suore.
Il 18 gennaio ripartiamo per Saluzzo, in Piemonte, per visitare il Cenacolo di Madre Elvira dove tante persone, per lo più giovani, grazie alla preghiera comune e alla condivisione, si liberano dalle dipendenze.
La Caritas di Saluzzo porta avanti un “Progetto Presidio”, con cui si cerca di controllare il caporalato e lo sfruttamento degli immigrati; c’è lavoro nella raccolta della frutta ma non posti letto per tutti, nonostante il grande impegno della Caritas e del Comune di Saluzzo, per cui tanti ragazzi stranieri sono costretti a dormire in luoghi insalubri o addirittura per strada.
Il 20 siamo al Sermig di Torino, una meravigliosa realtà di accoglienza e cultura solidale.
Giorno 22 gennaio ripartiamo per la Toscana, a Loppiano, ospiti del movimento dei Focolari, un’intuizione di cittadella divenuta realtà, dove si vive l’unità di tutti i popoli.
Poi due realtà piccole, ma molto luminose, la parrocchia di Santa Maria del Giglio a Montevarchi e la Fraternità della Visitazione a Pian di Scò, dove preti e suore accolgono persone in difficoltà, tra cui due donne africane, una incinta l’altra con un bimbo, che “grazie” al nuovo decreto sono rimaste fuori dai progetti del governo.
Ultima destinazione Nomadelfia, una piccola cittadina voluta da Don Zeno, dove si vive in fraternità e in provvidenza e dove si accolgono i bimbi senza genitori.
In Italia stiamo vivendo un momento veramente difficile, come non succedeva dai tempi del fascismo; ora bisogna lottare per edificare una chiesa sempre più accogliente verso i poveri, mettere in atto una rete comunicativa sociale, una nuova politica che si ispira a Giorgio La Pira, mettendo come fondamento Dio e la preghiera.
Riccardo Rossi è missionario laico, direttore del giornale “La Speranza” della Missione Speranza e Carità di Palermo.
da www.cittànuova.it
@Riproduzione Riservata del 19 febbraio 2019