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Cristiana Capotondi è Chiara Lubich: «L’amore vince tutto»

di Emilia Costantini
da www.corriere.it
@Riproduzione Riservata del 28 dicembre 2020

L’attrice è protagonista del tv-movie coprodotto da Rai Fiction ed Eliseo Multimedia, con la regia di Giacomo Campiotti, in onda su Rai 1 il 3 gennaio.-

Cristiana Capotondi è Chiara Lubich: «L'amore vince tutto»

«Signorina Lubich ci state creando una grande preoccupazione: prima di tutto perché siete una donna e poi non siete una suora, e questo rende tutto estremamente complicato». Sono le parole con cui presero il via le interrogazioni del Santo Uffizio nei confronti di Chiara Lubich, colei che aveva avuto l’ardire di fondare il Movimento dei Focolari. Una storia, la sua, di coraggio e di oltraggio, non voluto, nei confronti del Vaticano e dei benpensanti che, nell’Italia della seconda guerra mondiale, non vedevano di buon occhio l’iniziativa di quella giovane maestra elementare, laica, accusata di «portare divisioni e discordie nel seno della nostra madre Chiesa».

In occasione del centenario della nascita di Chiara, la sua vicenda diventa un film tv: «L’amore vince tutto», con Cristiana Capotondi protagonista, per la regia di Giacomo Campiotti, coprodotto da Rai Fiction ed Eliseo Multimedia, in onda il 3 gennaio su Rai 1. Tutto ha inizio a Trento nel 1943: la città dov’è nata e dove insegna Lubich, viene dilaniata dai bombardamenti. Ha solo 23 anni e, tra macerie e distruzione, decide di vivere concretamente il Vangelo per dare una risposta costruttiva al dolore, aiutando fattivamente i bisognosi.

Che tutti siamo uno» è il versetto cui si ispira Chiara insieme al gruppo di sue giovani amiche con cui intraprende il percorso di riconciliazione e risanamento delle ferite inferte dal conflitto mondiale. «Chiara è una donna che ha una visione politica nella sua idea di mettere tutti insieme - esordisce Capotondi - Giovanissima si trova davanti alla sua città distrutta dalle bombe: un dolore enorme che le imprime una forza straordinaria. Non ha paura di niente e procede nella certezza che le cose sarebbero andate bene. È capace di scardinare la diffidenza, riesce a parlare a tutti senza sovrastrutture e, nel momento che stiamo vivendo, il suo messaggio è fondamentale: abbiamo bisogno di condividere valori etici».

Il suo vero nome era Silvia, ma sceglie Chiara quando entra a far parte dell’Ordine francescano. «Un certo parallelismo con San Francesco esiste - continua Capotondi - anche se non è diventata santa ed è ancora in corso il processo della sua beatificazione». Aggiunge Campiotti: «Questo film non è un racconto destinato solo al mondo cattolico, ma rivolto a tutti. Chiara ha un sogno e crea, intorno a sé, un magnetismo». Tra gli altri interpreti, Aurora Ruffino, Paolo Graziosi e Roberto Citran. Sottolinea Maria Pia Ammirati direttore Rai Fiction: «È la storia importante di una figura femminile che si impone con volontà e autorevolezza». Aggiunge il produttore Luca Barbareschi: «Non è un film religioso, ma una metafora di speranza e coraggio». Dopo due anni di interrogazioni, il movimento venne autorizzato dall’autorità ecclesiastica, ma venne imposto alla sua fondatrice di farsi da parte: Chiara accettò di dimettersi, poi con papa Paolo VI ne divenne presidente. Oggi il movimento conta circa 2 milioni di persone nei 5 continenti e la presidente attuale è Maria Voce.
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