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Dopo la scelta del Papa

di Lorenzo Cremonesi

Caro Corriere,
Papa Francesco ha modificato un paragrafo del Catechismo dichiarando «inammissibile» la pena di morte. Gli ultimi Papi si erano limitati a sconsigliarne l’applicazione. Infatti, sapevano che in ben 56 Paesi la pena capitale è praticata. Anche Francesco lo sa, ma lui non si è fatto scrupolo di ricondurre la sua decisione alla logica del Vangelo. È scontato che molti Paesi non lo asseconderanno. Alla luce della modifica papale, è più verosimile che quel numero diminuisca o aumenti?
Alessandro

Caro Alessandro,
la sua lettera richiama l’attenzione sul perpetuarsi delle pene capitali nel mondo, assieme al problema della tortura e della violenza sistematica da parte di governi e organizzazioni para-militari. Possiamo ragionevolmente affermare che, nonostante il nuovo passo papale di condanna senza riserve in nome dei Vangeli, la pena di morte resta diffusa e addirittura in crescita. Va aggiunto che ciò avviene contro le scelte dell’Ue improntate sui principi dell’Illuminismo e il mai superato Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria. Sulla carta potremmo rallegrarci delle statistiche formali fornite tra gli altri da Amnesty International: oggi circa due terzi dei Paesi sul nostro Pianeta ha rinunciato alla pena capitale. Nel 2017 le esecuzioni dichiarate sarebbero state 993, 1.032 nel 2016, 1.634 nel 2015. Ma non lasciamoci ingannare. In realtà la Cina, che sembra guidare il numero delle esecuzioni, si riserva di fornire dati precisi. E così fanno Iran, Arabia Saudita, Sudan, Iraq, Pakistan… A ciò si aggiunge per esempio la crescita degli omicidi mirati e dei desaparecidos tra l’opposizione in Siria. Proprio in questi mesi si sta consumando l’ennesimo massacro per mano degli uomini di Assad. Ma noi ne sappiamo poco o nulla. Lo stesso vale per l’Egitto, dove esercito e polizia godono della totale impunità nella repressione contro chiunque critica il regime del presidente Al Sisi. Così, i numeri reali delle vittime potrebbero essere molto ma molto più alti.

da www.corriere.it

@Riproduzione Riservata del 17 agosto 2018

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