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Famiglie, presidi e docenti sul piede di guerra: "Se continua così a settembre dovremo occuparle le scuole"

di Valeria Strambi

da www.repubblica.it

@Riproduzione Riservata del 24 giugno 2020

Le reazioni dopo le prime notizie sulle linee guida del Ministero.-

ROMA. “Classi spezzettate in piccoli gruppi con alunni dalle età diverse. Lezioni di quaranta minuti anziché sessanta. Insegnamenti trasversali per accorpare materie e risparmiare un po’ di ore. Didattica mista, metà in presenza e metà a distanza, per gli studenti delle superiori. Non è questa la scuola che vogliamo”. A poche ore dalla diffusione della bozza del Piano scuola 2020-2021, che indica le linee guida per il rientro sui banchi a settembre, i commenti di genitori, presidi e insegnanti sono impietosi. Nessuno, almeno a una prima lettura delle tracce ministeriali, sembra essere soddisfatto.

“Il documento dice l’esatto contrario di quello che chiediamo - attacca Costanza Margiotta, portavoce del comitato di genitori ‘Priorità alla Scuola’ che, domani, protesterà in 60 piazze d’Italia -. In questo modo il governo punta a scrollarsi di dosso ogni responsabilità facendo ricadere tutto sui presidi, ma non si rende conto che farà un danno enorme ai nostri ragazzi. Imponendo turni, riducendo la didattica, prevedendo l’esternalizzazione di alcuni servizi e mettendo nello stesso gruppo alunni di prima e quinta elementare si perde ogni continuità nella programmazione didattica”. Il prezzo più grande sarà pagato dai ragazzi: “Gli studenti si ritroveranno con grosse lacune e le diseguaglianze aumenteranno - aggiunge Margiotta e provoca -. Per non parlare del fatto che non è specificata alcuna indicazione sui protocolli sanitari da rispettare. La nostra diventerà una manifestazione contro le linee guida e, se le cose non cambieranno, a settembre non porteremo i ragazzi nelle scuole, finirà che dovremo occuparle».

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