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FORTUNAGO: Per la prima volta si potranno visitare gli scavi archeologici di Monte Picco. Aperte le prenotazioni per il tour di lunedì 27

FORTUNAGO – All’interno del territorio del Comune di Fortunago, a Monte Picco, un’équipe di archeologi dell’Università Cattolica di Milano, dal 2011 sta riportando alla luce tracce di un passato ormai dimenticato: strutture murarie in pietra, un’imponente cinta di fortificazione, una cisterna in laterizi e frammenti di ceramica da tavola, oggetti legati alla vita quotidiana, che fanno parte di un antico abitato fortificato.

A distanza di 7 anni dall’inizio dei lavori, in occasione della nuova campagna di scavi, i responsabili del sito archeologico hanno deciso, per la prima volta, di aprire le porte dell’affascinante “cantiere” alla popolazione.

La visita si terrà lunedì 27 agosto 2018, alle ore 17.30.

“Questo luogo è rimasto per decenni nascosto dalla vegetazione, ma grazie alla passione e all’interesse della famiglia Tamini, proprietaria dell’area, ha ripreso vita – spiega Elena Dellù archeologia medievale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore -. Su segnalazione del sindaco di Fortunago, Pier Achille Lanfranchi – aggiunge -,  collaboratori e studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, diretti dalla prof.ssa S. Lusuardi Siena (Cattedra di Archeologia Medievale), in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Pavia, sono impegnati in un progetto scientifico senza precedenti in Oltrepò.”

Monte Picco è noto dai documenti scritti a partire dal 1028 e risulta appartenente al patrimonio di note famiglie nobili del territorio, compresi i Malaspina.

“Il sito conserva resti di una lunga frequentazione dalla Preistoria agli inizi del Novecento: fino a questo momento la ricerca archeologica ha indagato depositi a partire dall’età bassomedievale – precisa Dellù -. Sono state rinvenute tracce di due cinte murarie in pietra squadrata databili al XII-XIII secolo, una più esterna con funzione difensiva, una più interna a delimitazione della parte sommitale dell’altura. Sono state inoltre individuate strutture riconducibili alla divisione interna dell’abitato, compresa una monumentale cisterna in laterizi trecentesca, poi trasformata in ghiacciaia, segno della presenza di una comunità abbastanza numerosa sulla collina.”

Tra i materiali recuperati durate i lavori si segnalano in particolare una punta di freccia e una lama di ascia in pietra verde del Neolitico, “indizi di una storia più antica del sito – spiega l’esperta”. Inoltre ci sono frammenti di pentolame da fuoco e di ceramica graffita di produzione padana “databili a partire dal XIV secolo, oltre a frammenti vitrei e oggetti metallici”, sottolinea l’archeologa.

Che aggiunge: “Nonostante lo studio dei dati sia ancora in corso, Monte Picco si presenta come un’irrinunciabile opportunità di conoscenza delle dinamiche insediative dell’Oltrepò pavese a partire dall’epoca medievale fino ai primi decenni del Novecento.

Il ritrovo della visita di lunedì 27 agosto 2018 è fissato a Sant’Eusebio (Fortunago) alle ore 17.15.

La visita guidata è gratuita. Per partecipare però c’è la prenotazione obbligatoria, da fare entro il 25 agosto 2018 (scaviarcheologicimontepicco@gmail.com; tel. 3914727377)

da www.vogheranews.it

@Riproduzione Riservata del 23 agosto 2018

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