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Gravidanza: Il Bambino che prima non c'era e ora c'è, non può non essere pensato.

di  Claudia Rivaldi, Medico Psichiatra Psicoterapeuta

La gravidanza è un momento di profonde e radicali trasformazioni, fisiche e psichiche. La trasformazione più evidente, quella che attira l’attenzione degli altri, è senza dubbio la trasformazione fisica.

Occupa così tanto spazio, la trasformazione fisica, che potrebbe quasi sembrare che il nascituro occupi solo spazio fisico, occupi solo una pancia, modifichi solo il corpo della madre, e nulla più.

Invece, per fortuna, questo grande impegno fisico è anche un intenso impegno psichico ed emotivo.

Il bambino occupa, spesso fin da prima del concepimento, un bello spazio sul piano psichico, e non può non occuparlo.

Per essere impegnata su tutti questi fronti e fare in contemporanea tutte queste cose, una donna, impegna notevoli energie psicofisiche.

Ecco allora che la gravidanza, così tanto edulcorata, idealizzata, mitizzata nel vecchio immaginario collettivo, è più simile ad un cantiere che ad un’oasi immacolata.

Come tutti i momenti di grande lavoro e cambiamento, anche la gravidanza può quindi associarsi a stress di diversa intensità, a disturbi transitori lievi o moderati o all’esordio di vere e proprie patologie psichiche.

A volte, la gravidanza riesacerba vecchi sintomi che credevamo ormai guariti, altre volte riattiva nuove fasi di malattie già note e trattate in precedenza.

Non possiamo sapere prima come reagiremo alla gravidanza e al post partum: possiamo metterci in ascolto di noi stesse, chiedere aiuto, parlare ai nostri medici e ai nostri curanti liberamente e senza imbarazzi.

Per semplicità distingueremo i disturbi psicologici che possono manifestarsi durante il corso della gravidanza in tre aree:

  • Trasformazioni fisiche.
  • Trasformazioni ambientali.
  • Trasformazioni psicologiche

Le trasformazioni fisiche riguardano la salute fisica della mamma e del bambino, le trasformazioni ambientali riguardano la donna inserita nel contesto psicosociale in cui vive, in particolare quello della coppia, quello della famiglia allargata e quello lavorativo, le trasformazioni psicologiche sono invece una vasta entità, che potremmo considerare come un continuum da normale a critico.

L’umore in gravidanza

La gravidanza e il periodo successivo al parto sono momenti caratterizzati dal succedersi di intense esperienze emotive, fisiche e psicologiche; tali esperienze riguardano soprattutto la donna, ma dal punto di vista emotivo possono essere condivise anche dal padre e dal nucleo familiare più stretto, che dunque hanno un ruolo di primo piano nel sostegno della madre sofferente.

Le modificazioni biologiche naturali che avvengono durante la gravidanza nell’assetto ormonale della mamma preparano la mamma e il nascituro a raggiungere nel migliore dei modi e ad affrontare il momento del parto; immediatamente dopo il parto, altre brusche modificazioni biologiche si susseguono per predisporre e mantenere l’allattamento.

La gravidanza, il parto e l’allattamento, spesso viste come una naturale conseguenza l’uno dell’altra, sono in realtà momenti molto ben distinti dal punto di vista fisiologicoormonale e psicologico, e in ognuno di questi momenti si può creare una situazione delicata che predispone la madre a percepire più o meno gravi disagi emotivi e psicologici.

In particolare poche persone riflettono sull’importanza della gravidanza e poi del parto come momenti di passaggio evolutivi nella vita di una donna, che si trova a cambiare ‘stato‘, da figlia a madre a sua volta, passaggio sovrapponibile come intensità e ‘sconvolgimento‘ ad una vera e propria crisi adolescenziale.

L’oggetto di questo cambiamento riguarda l’acquisizione del ruolo di madre, la capacità di stabilire legami di cura e protezione, e un generale senso di competenza; il passare da un ruolo all’altro, pur facendo parte del ciclo vitale genera comunque una perturbazione emotiva e può essere dunque considerato un momento fisiologico di stress.

Una situazione di cambiamento così profonda (cambia il corpo, si sviluppa una nuova vita, cambia il proprio ruolo e necessariamente cambia anche il rapporto con il partner), può innescare tutta una serie di sintomi di disagio psicologico, spesso transitori e compatibili con l’adattamento alla nuova situazione, frequentemente ingravescenti. La percentuale di gestanti e di madri che soffre di un qualche disturbo psicologico durante o dopo la gravidanza non è trascurabile, è anzi molto alta.

I dati degli studiosi francesi (Esquirol, Louis Victor Marcé “Traité de la folie des femmes enceintes“), da sempre più sensibili a questo tipo di problemi, confermano l’importanza e la frequenza dei sintomi psicologici nelle donne in gravidanza e nelle puerpere.

Parlarne in modo adeguato e fornire informazioni corrette dal punto di vista scientifico è molto importante per promuovere la piena salute della donna e in senso lato della famiglia.

Sapere che quello che passa per la propria testa o per la testa della propria compagna non sono “capricci o sciocchezze“, e neanche “passerà, hai un bambino splendido è andato tutto bene ma come non sei contenta?“, ma possono essere disagi più o meno passeggeri da riconoscere come tali e da accudire anche attraverso il personale medico è importante, è possibile ed è estremamente utile.

Poter riflettere sui propri pensieri e sulle proprie paure, sottolineare i cambiamenti emotivi e riconoscerli è quindi un passaggio importante per tenere la situazione sotto controllo e poterla gestire con la sufficiente tranquillità e consapevolezza.

da www.psico-terapia.it

@Riproduzione Riservata del 13 settembre 2018

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