Igiene intima in gravidanza: difendila così
di Redazione Web
da www.bimbisaniebelli.it
@Riproduzione Riservata del 27 agosto 2019
I cambiamenti ormonali tipici della gravidanza si fanno sentire anche nelle parti intime, che diventano più a rischio di infezioni. Ecco perché l'igiene intima in gravidanza richiede particolari attenzioni.-
Con il caldo l’esigenza di freschezza aumenta e a maggior ragione quando si aspetta un bambino, quando occorre prestare particolare attenzione all’igiene intima in gravidanza. Non solo per dare benessere alla mamma, ma anche – e soprattutto – per evitare infezioni che possono interferire con la gestazione, in un periodo in cui l’assunzione di farmaci deve essere peraltro limitata.
L’esplosione ormonale che caratterizza la gravidanza permette all’organismo gli adattamenti per accogliere e far crescere il feto. La prima conseguenza sulle parti intime, però, è l’aumento notevole della lubrificazione vaginale e delle mucose esterne. Aggiunta al sudore, che specie nell’ultimo periodo si fa più abbondante e si raccoglie tra le pieghe della pelle, in particolare nella zona inguinale, può favorire la macerazione della pelle e l’attacco di batteri e funghi.
La vagina e i genitali esterni femminili hanno un sistema naturale di protezione molto efficace. Questo si basa essenzialmente sulle secrezioni e sui batteri. Le prime sono date dal muco cervicale e dai liquidi trasudati dalla mucosa vaginale, indispensabili per garantire a questi organi la corretta lubrificazione. I batteri con funzione difensiva sono microrganismi “buoni”, come il bacillo di Doederlein e i lattobacilli in generale, che producendo acido lattico, conferiscono all’ambiente locale la giusta acidità che fa da barriera alla colonizzazione di microbi o funghi pericolosi. Questo sistema di lubrificazione e di difesa è legato agli ormoni sessuali, soprattutto gli estrogeni, messi in circolo dall’organismo. Quando si verificano variazioni nella situazione ormonale, ne risente subito l’igiene intima delle mucose vaginali e dei genitali esterni.
Il sapone da utilizzare deve essere specifico per i genitali, con tensioattivi (le sostanze detergenti) che non aggrediscano i loro delicati tessuti, ma svolgano l’azione meccanica di asportazione delle impurità insieme a quella emolliente e idratante. Inoltre, deve rispettare l’acidità vaginale, quindi avere un pH (livello di acidità) che va da 3,5 a 5,5, perché così non si altera la flora batterica naturale (insieme dei microrganismi che vivono normalmente nella vagina). Vanno bene, poi, i prodotti che contengono acido lattico, sostanza già presente in vagina, che assicura una difesa dalle infezioni, estratti lenitivi come camomilla e malva, emollienti e idratanti come aloe e amamelide o antisettici naturali come salvia e timo.
La pulizia dei genitali esterni è un gesto normale di igiene intima ma, per dare i risultati migliori in termini di salute e di benessere, deve rispettare le esigenze dei tessuti. Questo è ancora più vero nei periodi di squilibri ormonali, quando sono facili le cause di disagio e irritazioni. La prima regola è scegliere un detergente appositamente studiato per i genitali e, meglio ancora, per la propria condizione specifica. La pulizia con il detergente intimo va fatta una volta al giorno, massimo due, per non indebolire il film idrolipidico (la pellicola protettiva di acqua e grasso che ricopre la cute) dei genitali esterni e per non alterare l’equilibrio della flora batterica vaginale. Se si sente la necessità di lavaggi ulteriori, può bastare l’azione rinfrescante dell’acqua.
Infine, occorre fare attenzione all’abbigliamento. Gli slip devono essere di cotone e non in materiale sintetico, meglio se di colore bianco, così da limitare i coloranti dei tessuti che a contatto con il sudore possono irritare la pelle. È importante poi che mutandine e pantaloni siano confortevoli, non troppo aderenti e che non “tirino” sui genitali.