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Tra impegni e difficoltà: la mamma e l'ascolto

di Romana Caruso

Non ci si può ridurre a trottole per soddisfare le più svariate necessità dei figli. Bando alle super mamme e via libera al coraggio di essere semplicemente mamme tranquille.

«Quanto è difficile essere mamma, che cosa devo fare?» è la domanda più frequente nel mondo accelerato dove mamme (e papà) si trovano a combattere con pannolini, email, messaggi, compiti, compleanni, turni, carriere che impazzano e richieste lavorative e sociali ogni giorno più pressanti che non ci si può permettere il lusso di trascurare. Ogni giorno sembra che il mondo acceleri e chieda alla famiglia di farlo con lui. Forse questo avviene in particolar modo nei nostri lidi, fervido microcosmo, veri leader nel settore del fare.

Fare per esistere. Avere per essere. Una logica stringente e che riduce gli orizzonti: perfino le soluzioni che tentano di favorire la maternità sembrano appartenere esclusivamente a questa logica, come se fossero solo i «bonus» a favorire la famiglia. Da cui l’idea che una mamma «giusta» dovrebbe o non dovrebbe fare e avere. E troppo poco si spiega alle madri che il loro ruolo, quello che le rende uniche, è assistere l’emotività. I bimbi crescono anche (forse anche meglio) con poche cose e allevare i figli concretamente vuole dire semplicemente permettere loro di diventare grandi.

Se la pappa la può preparare chiunque, nessuno può sostituire il genitore nell’ascolto alle necessità più vere, quelle interiori. A questo serve una mamma, ad ascoltare. E per farlo non si può correre, non ci si può ridurre a trottole per soddisfare le più svariate necessità. Bando alle super mamme e via libera al coraggio di essere semplicemente mamme tranquille. Che si dedicano ad ascoltare quel cuoricino che inonda di significati. A fermare gli attimi fuggenti che la cultura dominante impone. A sminuzzare le innumerevoli declinazioni dell’animo umano perché un piccolo le possa conoscere e imparare. A respirare a pieni polmoni il bello dell’essere vicini, uniti, alleati a crescere. Ad insegnare che siamo nel mondo perché siamo e che è così bello conoscerci. Fiere di poterlo fare. Questa è la mamma più bella del mondo. Quella che ha pazienza, che costruisce serenità. La tranquillità dell’animo, tesoro prezioso. Che può raggiungere una mamma nel mondo frenetico che la circonda proprio perché è madre, che può donare un genitore a un figlio che deve crescere e fronteggiare un mondo complesso. Che oasi di pace avere dentro una mamma (e un papà) benevola e tranquilla, in cui rifugiarsi sempre, nella gioia e nel dolore, anche quando morte da lei (o da loro) ci separa. Che fortuna costruire una vita così. Nel nostro impaziente e meraviglioso mondo questo è l’augurio più bello e più autentico per tutte le mamme, per chi le aiuta e per chi a loro vuole davvero tanto bene. 

da www.corrieredellasera.it

@Riproduzione Riservata del 13 maggio 2017

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