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La caduta dei denti da latte, quando e come avviene

di Maria Cristina Gini , Dentista pediatrica
da www.uppa.it
@Riproduzione Riservata del 07 agosto 2024

Intorno ai 6 anni inizia per i piccoli la cosiddetta “permuta”, ossia la fase progressiva di caduta dei denti da latte per lasciare il posto ai “definitivi”. L’età in cui tutto ciò avviene, tuttavia, non è uguale per tutti, e se alcuni bambini perdono il primo dentino già a 5 anni, altri non iniziano prima dei 7.-

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La caduta dei primi dentini da latte è, sia per i bambini sia per i loro genitori, un momento importante ed emozionante che segna un nuovo passo verso il mondo dei grandi. Pur essendo un processo normale e fisiologico, spesso fa nascere molti dubbi, domande e a volte anche ansia. 

In questo articolo cercheremo di spiegare come e quando avviene la caduta dei denti da latte e risponderemo alle domande più frequenti dei genitori in modo da chiarire tutti i dubbi e dissipare ansie, paure e incertezze.

Quando cadono i denti da latte?  

I denti da latte (o anche “dentatura decidua”) compaiono intorno ai 6 mesi e completano la loro eruzione verso i 30 mesi. Sono in totale 20 (10 nell’arcata superiore e 10 in quella inferiore), tutti cadranno e saranno sostituiti dai denti permanenti. 

Anche se destinati a cadere, i denti da latte hanno delle funzioni importantissime: 

  • consentono una masticazione efficace
  • permettono una corretta fonazione, ossia contribuiscono alla pronuncia corretta di alcuni suoni e lettere;
  • mantengono uno spazio adeguato nell’arcata dentaria per lo sviluppo e la crescita dei denti definitivi, guidandoli nella loro corretta posizione durante l’eruzione. 

Intorno ai 6 anni inizia per ogni bambino una fase in cui la progressiva caduta dei denti da latte lascia il posto a quelli definitivi: la cosiddetta “permuta”. Non per tutti i bambini però l’età della caduta dei denti da latte inizia e finisce nello stesso periodo. Mentre alcuni bambini perdono il primo dentino già a 5 anni, altri non iniziano prima dei 7. 

Lo stesso avviene per la fine della dentizione permanente: a volte già a 9-10 anni tutti i denti da latte sono caduti, mentre in altri casi bisogna aspettare i 13-14 anni. Tutto ciò rientra nella fisiologia, cioè nella normalità. Differenze maggiori saranno valutate dal dentista, che mediante una visita potrà chiarire ogni dubbio. 

Dai 6 ai 12 anni circa, invece, nella bocca dei bambini e dei ragazzi si trovano sia i denti da latte non ancora caduti sia denti permanenti. Questa fase di transizione viene definita “dentizione mista”. Proprio in questo periodo i genitori spesso si preoccupano per il colore più giallo dei denti definitivi, ma si tratta di una situazione normale, dovuta al diverso spessore, composizione e mineralizzazione dello smalto dei denti da latte rispetto ai definitivi. La differenza di colore non sarà più evidente quando tutti i denti saranno stati cambiati.

Quali denti cadono prima? 

Come avviene per la crescita dei denti da latte, anche per quanto riguarda la loro caduta ci sono delle differenze tra bambino e bambino. Lo schema della caduta dei denti da latte non è quindi uguale per tutti, ma possiamo dire che segue più o meno quello con cui sono cresciuti dal 6° al 30° mese di vita. Mediamente le bambine sono più precoci nella permuta rispetto ai coetanei maschi, ma a oggi il motivo di ciò non è ancora stato chiarito.

Nello schema della caduta dei denti da latte possiamo distinguere tre momenti:

  1. Prima fase di permuta (6-8 anni). Solitamente i primi denti a cadere sono i due incisivi centrali inferiori; contemporaneamente, nella maggior parte dei bambini, iniziano a crescere, in fondo all’arcata dei denti da latte, i primi molari permanenti che erompono senza sostituire nessun dente da latte e rappresentano i primi quattro dei 12 denti in più che differenziano la dentatura permanente da quella decidua. Cadono poi gli incisivi centrali superiori e in seguito gli incisivi laterali inferiori e superiori.
  2. Periodo di pausa (8-10 anni). In questa fase, per circa due anni, il bambino o la bambina non cambierà nessun dente. È questo un momento di arresto fisiologico dello sviluppo dentale, importantissimo per lo sviluppo e la crescita delle basi ossee e per la maturazione delle “gemme” dei denti permanenti (cioè gli abbozzi da cui si svilupperanno i denti).
  3. Seconda fase di permuta (10-12 anni). In questi due anni la caduta dei denti da latte (canini, primi e secondi molaretti) riprende a un ritmo serrato che prevede la caduta di ben 12 denti. Verso la fine di questo periodo, in fondo all’arcata (dietro al primo molare permanente spuntato a 6 anni), crescono i secondi molari permanenti.

denti del giudizio (terzi molari) compariranno molto più avanti, dai 17 ai 20 anni circa, a patto che non ci siano, come spesso avviene, problemi di spazio, posizione e inclinazione dell’abbozzo dentario.

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Come cadono i denti da latte?

Normalmente, quando è il momento giusto, il dente da latte cade e quello nuovo cresce. Ma come succede tutto ciò? L’eruzione dei denti definitivi ha inizio quando la loro radice inizia a formarsi e sotto la sua “spinta” il dente inizia a muoversi all’interno dell’osso della mandibola o del mascellare superiore. Quando il dente inizia a spuntare dalla gengiva, di solito la sua radice si è formata per circa la metà o i tre quarti della sua lunghezza definitiva. Il resto della crescita della radice sarà un processo molto più lungo, che durerà  qualche anno. 

Contemporaneamente alla crescita del dente permanente la radice del dentino da latte si consuma e il dente inizia a dondolare fino ad arrivare alla caduta. A differenza di quanto credono molti genitori, i denti da latte sono dotati di radici ben sviluppate. Quello che si vede quando il dente da latte cade è solo la sua corona, cioè la parte visibile dalla gengiva.
La crescita dei denti definitivi e la caduta di quelli da latte sono il risultato di una complessa attività di cellule e molecole che determinano anche il riassorbimento delle radici dei denti decidui e dell’osso nel punto in cui il nuovo dente spinge, nonché la formazione del nuovo osso e della radice alla base del dente definitivo. 

La posizione di eruzione dei nuovi denti dipende da molti fattori. Innanzitutto da dove si è formata la loro gemma e in secondo luogo dalla possibilità di uscire, determinata da un aumento di spazio nella bocca del bambino o della bambina (fatta eccezione del secondo molaretto, tutti i denti da latte sono più piccoli di quelli definitivi, per cui se non aumentasse lo spazio non ci sarebbe posto per loro).

Le riserve di spazio più importanti nella bocca dei bambini sono le seguenti:

  • formazione di diastemi tra i denti da latte, soprattutto gli incisivi inferiori, a partire dai 4 anni circa;
  • aumento della distanza tra i canini, tra gli 8 e i 10 anni;
  • maggiore dimensione dei secondi molaretti decidui rispetto ai premolari che prenderanno il loro posto;
  • posizione di eruzione dei denti definitivi più in avanti rispetto ai decidui, soprattutto a livello degli incisivi superiori (motivo per cui spesso, quando compaiono, questi denti sono più sporgenti).

Una volta che il dente definitivo avrà fatto capolino nella bocca del bambino, la sua posizione sarà influenzata anche da altri fattori, soprattutto muscolari, come ad esempio un corretto funzionamento della lingua durante la deglutizione o quando il bambino parla, un corretto modo di masticare, di respirare e una corretta alimentazione. Tutti questi fattori contribuiscono a far crescere bene i nuovi denti. 

Anche la buona salute e l’integrità dei denti da latte sono elementi importanti per la corretta crescita dei denti permanenti, difatti se i denti decidui sono gravemente compromessi a causa di carie o ascessi, anche il processo di permuta ne risentirà. 

Perché i denti da latte devono essere sostituiti?

Siamo ora in grado di capire meglio come un processo così naturale e normale quale la caduta dei denti da latte sia in realtà il frutto di una serie di eventi complessi e perfettamente concatenati. 

Mentre dalla dentatura decidua si passa a quella mista e infine alla permanente, la bocca e la faccia del bambino crescono. È questo uno dei motivi per cui i denti da latte devono essere sostituiti: sarebbero troppo piccoli per le nuove dimensioni della bocca del bambino. Ma non solo: i denti da latte, oltre che più piccoli, sono anche più “morbidi” e si consumano più facilmente. È quindi anche una scelta evolutiva. I denti da latte, essendo più morbidi, permettono alla mandibola di muoversi più liberamente, movimenti che le consentono di crescere e di modellare correttamente l’ATM (Articolazione Temporo Mandibolare). 

Inoltre nel bambino in crescita cambia la postura (da disteso a seduto e poi in piedi), cambia il tipo e il modo di alimentazione e quindi si modifica il lavoro dei muscoli della bocca e del viso. Il passaggio alla dentatura permanente costituisce quindi un periodo molto importante e delicato per il corretto sviluppo delle arcate dentarie, dell’occlusione, delle ossa e dei muscoli del volto e del cranio.

Fastidi e sintomi della caduta dei denti da latte

Quando la caduta di un dentino da latte avviene senza problemi e in maniera fisiologica, l’evento è praticamente indolore. Può verificarsi un po’ di fastidio se il dentino stenta a cadere e rimane penzolante: la gengiva viene leggermente traumatizzata ogni volta che il dente si muove. 

A volte inoltre le gengive possono essere un po’ gonfie e infiammate, soprattutto nei giorni antecedenti la fuoriuscita del nuovo dente. In questi casi può essere utile applicare un po’ di ghiaccio e favorire la caduta del dente facendo dondolare quest’ultimo per alcuni minuti al giorno con le dita. 

Anche i denti in procinto di cadere dovranno essere tenuti ben puliti e curati, in modo da avere una perfetta igiene orale. Il consiglio è di curare in modo più delicato i denti che dondolano, pulendoli con uno spazzolino morbido e del dentifricio.

Caduta dei denti da latte precoce o posticipata

Abbiamo visto quanto è complesso il meccanismo che regola la caduta dei denti da latte e, anche se nella maggior parte dei bambini tutto avviene in modo naturale, a volte le cose non filano perfettamente lisce, mettendo in allarme i genitori. Vediamo quali sono le problematiche più comuni nella caduta dei denti da latte e quando è veramente il caso di preoccuparsi.

Caduta precoce dei denti da latte

In alcuni casi la caduta dei denti da latte avviene troppo precocemente, quando il dente definitivo non è “ancora” pronto per uscire. Questo può succedere a causa di un trauma che ha fatto cadere il dente o per gravi patologie, come le carie precoci destruenti, che provocano la perdita anticipata. 

Mantenere i denti decidui in perfetta salute è quindi fondamentale per permettere la loro caduta fisiologica e per favorire il corretto sviluppo della dentatura permanente, evitando di avere problemi per una caduta dei denti da latte precoce.

Caduta posticipata dei denti da latte

Un evento piuttosto frequente è che i denti da latte tardino a cadere e quindi i definitivi spuntino in doppia fila, motivo di allarme e preoccupazione per i genitori. Spesso i denti in doppia fila sono causati da una mancanza di spazio in arcata per i nuovi denti, che per spuntare seguono una traiettoria diversa, posizionandosi dietro i corrispondenti denti decidui. Di solito questa situazione si risolve da sola in breve tempo con la caduta spontanea dei denti da latte e non ha conseguenze, in quanto, una volta liberato il posto, la lingua esercita la pressione necessaria e spingerà i nuovi denti nella giusta posizione.

Se invece i denti da latte non accennano a dondolare, il dentista pediatrico dovrà intervenire. Se inoltre lo spazio lasciato dai denti non è sufficiente per i nuovi, la situazione dovrà essere monitorata nel tempo dal dentista e dall’ortodontista pediatrico che valuteranno l’indicazione di una soluzione ortodontica.

Tra le cause di una caduta posticipata dei denti da latte ricordiamo inoltre:

  • Traumi pregressi dei denti decidui che, danneggiando la polpa e il legamento parodontale, possono avere non solo causato danni al dente che ha subito il trauma, ma averne anche alterato il normale processo di riassorbimento radicolare e di esfoliazione. Come conseguenza si può avere un danno allo sviluppo del nuovo dente, un ostacolo alla sua crescita o una sua eruzione ectopica (cioè non al posto giusto). Si presenta soprattutto a livello degli incisivi superiori. È un quadro che quasi sempre richiede l’intervento del dentista per estrarre il dente da latte e spesso anche dell’ortodontista per riposizionare il dente definitivo. Per questo motivo un dente da latte che ha subito un trauma deve sempre essere controllato e monitorato nel tempo.
  • Carie destruenti e profonde di un dente da latte non curato o che è stato sottoposto a cure importanti a causa di pulpiti o ascessi. Le patologie dei denti da latte ne alterano la vitalità e perciò interferiscono sul fisiologico processo di permuta. Questa situazione è più frequente negli incisivi superiori e nei molaretti.
  • Agenesie, cioè mancanza di uno o più abbozzi dei denti definitivi. Si tratta di un quadro spesso genetico. I denti che più di frequente sono coinvolti sono gli incisivi laterali superiori e i secondi premolari. In questi casi i denti da latte corrispondenti possono rimanere al loro posto anche per molti anni e bisognerà controllarli e mantenerli sani. Sarà comunque necessario monitorare la situazione e programmare con l’ortodontista i tempi e i modi di un’eventuale terapia ortodontica e protesica.
  • Presenza di abbozzi di denti sovrannumerari (denti in eccesso) che, ostacolando il tragitto di eruzione dei denti permanenti, interferiscono col normale processo di riassorbimento radicolare (rizolisi) dei denti decidui che quindi rimangono ben saldi al loro posto. In questi casi bisognerà al più presto ricorrere alla rimozione chirurgica dei denti sovrannumerari e valutare la necessità di ulteriori terapie.
  • Anchilosi dei denti da latte. È questa una situazione particolare che può presentarsi associata a una caduta posticipata del dente da latte e che colpisce dall’1% all’8% dei bambini. In questi casi si verifica una fusione anomala tra la radice del dente e l’osso con la scomparsa del legamento parodontale. La presenza del legamento parodontale permette al sistema osso-dente di crescere insieme al bambino e di avere una buona masticazione. La conseguenza dell’anchilosi è che, a livello del dente deciduo interessato, l’osso non cresce e rimane più basso e anche il dente si affossa fino a scomparire sotto la gengiva. Inoltre il dente non cade quando dovrebbe. Le cause di questo quadro non sono del tutto note ed è spesso associato all’agenesia del corrispondente dente definitivo. La terapia dovrà essere decisa dal dentista in base alla gravità dell’anchilosi, dell’infraocclusione e al quadro associato.

Cosa fare dopo la caduta del dente da latte?

Quando cade un dente da latte, sia che venga estratto a casa in maniera autonoma sia dal dentista, ci sono delle piccole regole e attenzioni da seguire

  • Mettere subito sulla ferita dei tamponi (o garze) di cotone o dischetti struccanti di spessore adeguato, leggermente bagnati nella parte che poggia sulla ferita: servirà a non muovere il coagulo appena formato quando si rimuoverà il tampone.
  • Dire al bambino di chiudere i denti con il tampone interposto tra loro, così da tenerlo premuto nella zona post-eruttiva, oppure tenere premuto il tampone con un dito (pulito!) per almeno 3 minuti.
  • Appena si rimuove il tampone, se la ferita ha smesso di sanguinare, mettere subito qualcosa di freddo.
  • Potrebbe verificarsi una perdita di sangue occasionale (saliva rosa, o tinta di sangue). in questo caso tenere il tampone premuto sulla ferita finché la fuoriuscita non si è fermata. Potrebbe essere necessario cambiare il tampone o ripetere questo passaggio. Se l’emorragia continua per più di due ore, contattare il dentista.
  • Non curiosare con la lingua nella zona della ferita, o toccare la ferita con le mani sporche.
  • Non fare sciacqui con l’acqua o il collutorio per il primo giorno: lo sciacquo rimuove il coagulo appena formato e la ferita inizierà a sanguinare nuovamente. Se si sente il sapore del sangue, sputare senza sciacquare, e mettere nuovamente il tampone tenendolo stretto tra i denti per altri tre minuti.
  • Il giorno dell’estrazione meglio consumare cibi morbidi e freddi ed evitare cibi caldi, cibi che si sbriciolano e cibi con semi che possono entrare nella ferita.
  • Mantenere la bocca pulita è essenziale: il giorno dell’estrazione ci si laverà i denti in maniera delicata, senza fare lo sciacquo finale, sputando l’eccesso dell’acqua o del dentifricio e avendo cura di non posizionare lo spazzolino nella zona della ferita.
  • Il giorno successivo all’estrazione si possono riprendere le normali abitudini.
  • Se l’estrazione dal dentista è stata fatta con l’anestesia, la bocca sarà insensibile per circa due ore. In questo caso è importante che il genitore faccia attenzione che il bambino non si morda, si graffi o si ferisca la guancia, le labbra o la lingua.

È bene inoltre che i genitori tengano sempre presente che perdere i primi dentini è una cosa naturale, di cui i bambini non devono avere paura, dato che si tratta di uno dei passi nella strada della crescita.

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