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CAV - Centro di Accoglienza alla Vita Vogherese ODV

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La carezza dell’agente alla migrante durante gli sgomberi a Roma

di Paolo Conti
La carezza del poliziotto alla donna eritrea poco dopo il drammatico sgombero dei giardini di piazza Indipendenza a Roma: un’immagine solo all’apparenza dolce e consolatoria. In realtà racchiude due drammi paralleli. Quello di una persona sradicata dalla sua terra, dove ha lasciato tutto il suo passato e il nulla di un futuro impossibile, costretta a rimanere nel limbo dei rifugiati politici senza casa e coinvolta in un’occupazione comunque destinata a finire, proprio perché illegale: una non-vita, perché qualsiasi esistenza umana esige un orizzonte da scrutare, un avvenire da raggiungere. Dall’altra l’angoscia di un poliziotto chiamato a svolgere il proprio lavoro, senza discutere perché l’ovvia regola è che gli ordini sono ordini, e ci mancherebbe che una situazione d’emergenza fosse messa ai voti per scegliere la soluzione giusta. C’è un momento in cui, in piazza Indipendenza a Roma, una assolata mattina di agosto, queste due vite si incrociano: lui incaricato di allontanare gli occupanti anche usando gli idranti (visto il lancio di bombole), lei dall’altra parte della barricata, decisa a difendere il proprio spazio e i connazionali. Inevitabilmente lei piange: la comprensibile paura, la disperazione per uno scenario da guerriglia urbana, l’intollerabile sensazione di essere qualcuno da cacciare. Lui, il poliziotto, finito il suo lavoro che non si discute, si rende conto di tutto questo e non trova altro mezzo che stabilire un contatto fisico, una carezza, un tentativo di consolazione. Umanissimo. Freud in «Inibizione, sintomo e angoscia», scrive: «Il toccare, il contatto corporeo rappresenta la meta immediata sia dell’investimento oggettuale aggressivo, sia di quello amoroso». Nella foto di piazza Indipendenza spunta proprio lui, il dottor Sigmund: c’è stata un’aggressione, ora occorre un segno d’amore. Sempre che quel gesto sia possibile e sia davvero accettato, nel contesto della piazza. E solo quella straziata donna eritrea lo sa davvero, dopo uno scatto fotografico diventato già famoso - di Paolo Conti (foto LaPresse)
da www.corriere.it
@Riproduzione Riservata del 24 agosto 2017
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