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LA FAMIGLIA ITALIANA RISCHIA DI EVAPORARE

di Chiara Pelizzoni 
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 14 luglio 2020

Il Rapporto Cisf 2020 sulla famiglia parla di "family warming" a indicare un processo di scollamento delle relazioni familiari che presenta analogie con quello del surriscaldamento del pianeta.-

La Copertina del Rapporto Cisf 2020                        
È stato presentato questa mattina il Rapporto Cisf 2020 La famiglia nella società post-familiare (Edizioni San Paolo) alla presenza del direttore di Famiglia Cristiana e presidente del Cisf, don Antonio Rizzolo, Pierpaolo Donati, curatore scientifico del Rapporto, Giancarlo Blangiardo, presidente Istat e Tiziano Treu, presidente CnelIl quadro che emerge è moderatamente pessimista. Si va verso un lento tramonto del modello tradizionale, mentre si fanno strada i possibili “altrimenti”.
Ne parliamo con Francesco Belletti, Francesco Belletti, direttore Cisf direttore del Cisf; sul numero 29 di Famiglia Cristiana in edicola giovedì 16 luglio dedichiamo un'ampia inchiesta. Con le testimonianze che ben raccontano il momento che stiamo vivendo; il sociologo Pierpaolo Donati che offre un'approfondita riflessione sul Rapporto Cisf che ha curato e cura dal 1989; il punto di vista della demografa Stefania Rimoldi e le chiavi di lettura del pedagogista e massmediologo Pier Cesare Rivoltella.
Direttore che fotografia emerge della famiglia dal vostro quindicesimo rapporto?
«La conferma di una grande trasformazione in corso già da anni. Il rapporto Cisf 2001 aveva già affrontato il tema della pluralizzazione delle forme familiari. Oggi siamo di fronte al 60% di nuclei composti al massimo da 1 o 2 persone, dalla diminuzione costante del numero di coppie con figli, dalla crescente rottura dei legami di coppia e da progetti di vita che rifiutano completamente il matrimonio e a volte anche la nascita di un figlio. Per questo abbiamo segnalato il “riscaldamento globale” della famiglia - family warning a evidenziare un'urgenza di accompagnamento e consapevolezza. Di uno sguardo più attento a cosa sta succedendo alla famiglia».
È un appello alle istituzioni?
«Certamente le istituzioni sono chiamate in causa, ma non solo. Il cambiamento delle famiglie è legato alle scelte delle persone ai fattori economici, ma nel nostro Paese una grave responsabilità sta nelle politica che nn è mai andata oltre alla logica dei bonus, degli interventi assistenziali e a interventi selettivi per piccole categorie. Chissà se il dibattito sulla proposta del Governo di un Family Act oggi in corso potrà essere una svolta…».
Di cosa ha bisogno la famiglia?
«La famiglia ha bisogno di una politica che guarda lontano e che guarda in alto, con una visione della famiglia come spina dorsale della nostra società. Testimoniato ampiamente durante il lockdown quando la risorsa strategica per il bene e la salute delle persone è stata affidarsi alle famiglie».
Difficoltà oggettive, quelle economiche, di incertezza sul futuro; ma anche un radicale cambiamento culturale?
«Sono molti i problemi che remano contro il fare famiglia e i giovani sono certamente la generazione più penalizzata; però il cambiamento culturale è fortemente percepibili, l'individualismo e l'auto-realizzazione pur legittimi prevalgono nettamente sull'impegno per la costruzione del legame e dell'alleanza di coppia».
Da dove si riparte?
«Ci sono comunque segni di speranza, molte persone continuano testardamente a progettare una vita insieme, a mettere al mondo i figli, le famiglie immigrate possono portare certamente un punto di vista più solidale e meno individualistico e molti cercano di fare rete tra famiglie. Questa non può essere più una prospettiva per pochi, ma è una delle possibili strategie positive. Famiglie insieme per fare meglio la propria famiglia e per fare più famiglia nella società».
Quindi la famiglia non è tramontata?
«Il valore famiglia sembra essere l'eredità che le vecchie generazioni lasciano a quelle più giovani che vogliono però più libertà individuale e meno legami. Mettere insieme queste due dimensioni è la sfida dell'oggi».
 

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