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La Lombardia vara il Fattore famiglia: così si «premiano» i nuclei con figli

È un nuovo indicatore reddituale che integra l'Isee e che introduce meccanismi di premialità per le famiglie. Si applicherà tra l'altro al Buono scuola e al trasporto pubblico locale.
Via libera dal Consiglio regionale della Lombardia all'introduzione del Fattore famiglia lombardo, un nuovo indicatore reddituale che integra l'Isee e che introduce meccanismi di premialità per le famiglie. Il progetto di legge, cui relatore è il presidente della commissione Bilancio Alessandro Colucci (Lombardia popolare), è stato approvato con il sì dei gruppi di maggioranza, il no di Sel, M5S e Patto civico, e l'astensione del Pd e del consigliere Michele Busi del Patto civico.
In una prima fase, sarà applicato alle misure lombarde del Buono scuola e buono libri della Dote scuola, ai progetti di inserimento lavorativo, ai contratti di locazione a canone concordato (esclusi gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, come le case Aler) e al trasporto pubblico locale.
Per quanto riguarda i beneficiari del nuovo indicatore, quest'ultimo si applicherà solo se si appartiene a un nucleo familiare in regola con le imposte regionali; se è stato rispettato l'obbligo scolastico per i minori; se non si ha occupato abusivamente negli ultimi 5 anni appartamenti o terreni pubblico o privati(emendamento di FdI approvato in Aula); se, nel caso di genitori separati, è stato rispettato il pagamento del contributo per il mantenimento dei figli disposto dall'Autorità giudiziaria (emendamento di Antonio Saggese, Lista Maroni).
Il Fattore famiglia, in sostanza, valuterà il numero dei componenti del nucleo familiare, valutando anche il patrimonio mobiliare e immobiliare, la situazione reddituale e (su emendamento di Sel approvato in Aula) quella patrimoniale. Inoltre si terrà conto della presenza di persone disabili o non autosufficienti e si darà la priorità alle famiglie con un mutuo per la prima casa, all'anzianità di residenza in Lombardia, e alla presenza di anziane, donne in gravidanza e minori in affido. Infine, le risorse stanziate per il 2017 corrispondono a un milione e mezzo di euro.
"Oggi la Lombardia, prima Regione in Italia - commenta il capogruppo Capelli - compie un passo molto importante nel riconoscimento della famiglia e del suo ruolo, troppo spesso ridotto 'amministrativamente' a luogo di fragilità, da assistere. Per noi la famiglia al contrario è un fattore generativo di società ed elemento di sviluppo - dal punto di vista educativo, di protezione della maternità e di cura - che va non solo difeso ma fortemente sostenuto. Per questa ragione, pur riconoscendo il positivo cammino in atto a livello nazionale, auspichiamo che venga introdotto al più presto un fisco davvero a sua misura".
www.avvenire.it di martedì 14 marzo 2017
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