Le ferite interiori che non si rimarginano
il blog di Don Antonio Rizzolo
Anna
Cara Anna, grazie per la tua testimonianza di fede pur nella sofferenza. Ti sono vicino nella preghiera. È vero che rimangono sempre almeno le cicatrici delle nostre piaghe interiori. Ma non dobbiamo lasciarci incatenare dal passato: dobbiamo guardare avanti e compiere il bene oggi. A proposito della tua domanda, già il salmista affermava: «Quanto è buono Dio con gli uomini retti, Dio con i puri di cuore! Ma io per poco non inciampavo, quasi vacillavano i miei passi, perché ho invidiato i prepotenti, vedendo il successo dei malvagi». E così continuava: «Ecco, così sono i malvagi: sempre al sicuro, ammassano ricchezze. Invano dunque ho conservato puro il mio cuore, e ho lavato nell’innocenza le mie mani! Perché sono colpito tutto il giorno e fin dal mattino sono castigato?» (Salmo 73). La risposta a questi interrogativi è nella finale del salmo: «Ma io sono sempre con te: tu mi hai preso per la mano destra. Mi guiderai secondo i tuoi disegni e poi mi accoglierai nella gloria... nel Signore Dio ho posto il mio rifugio». Bisogna chiedersi: che cosa conta davvero nella vita? Le ricchezze, il successo, il piacere? Tutto questo passa e rimane solo un cuore arido e vuoto. Solo l’amore rimane per sempre, quell’amore che ci unisce a Dio e ci fa guardare con cuore misericordioso e compassionevole i fratelli. Questo è quello che Gesù ci dona se chiederemo nel suo nome. Facciamo nostre le parole di santa Teresa d’Avila: «Niente ti turbi, niente ti spaventi, a chi ha Dio, nulla manca, Dio solo basta».
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 07 giugno 20