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L'ITALIA AL VOLANTE: L'EMERGENZA SONO I GIOVANI E GLI SMARTPHONE

Il Rapporto Aci-Istat prima del grande esodo: diminuiscono le vittime (-4,2%), aumentano gli incidenti (+0,7%), i feriti (+0,9%), i feriti gravi (+9%). I giovani tra 20 e 24 anni sono prime vittime. Costi sociali stimati in 17 miliardi di euro.-

Italia 2016 su strade e autostrade: meno morti (-4,2%), più incidenti (+0,7%), più feriti (+0,9%) e feriti gravi (+9%). Giovani tra 20 e 24 anni prime vittime. Sale da 4,7 a 5,2 il rapporto feriti gravi/decessi. Costi sociali sono stimati in 17 miliardi di euro.
Questa la fotografia, in sintesi, della situazione degli incidenti stradali in Italia nel 2016, che possiamo analizzare sul Rapporto ACI-ISTAT con largo anticipo, grazie a una migliorata tempestività nella rilevazione degli incidenti e delle loro cause, in modo da poter pianificare adeguati interventi di sicurezza stradale alla vigilia dell’esodo estivo - che come tutti gli anni provocherà situazioni di forte stress in termini di mobilità su strade e autostrade, acuiti dall'aumento degli italiani che fanne vacanze "mordi e fuggi", e quindi guidano e stanno al volante in terrmini assoluti per più ore.
«Per la prima volta dopo due anni, si registra una diminuzione significativa delle vittime sulle nostre strade» – speiga Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia. «Ci stiamo muovendo nella giusta direzione, anche se non bisogna abbassare la guardiaImpegno e investimenti per la sicurezza, infatti, non sono mai sufficienti, come dimostra il sensibile aumento dei feriti gravi. Preoccupano, in particolare, gli utenti deboli, che continuano a pagare un tributo troppo alto. Bene le nuove direttive in tema di autovelox - in linea con quanto l’ACI sostiene da tempo - così come le indicazioni sull’uso delle cinture di sicurezza e dei dispositivi di ritenuta per i bambini. È necessario, infine, il massimo impegno di tutti per quanto riguarda distrazione al volante e uso di cellulare e smartphone, intensificando controlli e campagne di sensibilizzazione, soprattutto alla luce dei risultati fortemente positiviottenuti da messaggi rivolti ai giovani come #GUARDALASTRADA e #MOLLASTOTELEFONO».

CHI SONO LE VITTIME?

Giovani tra 20/24 anni le principali vittime; bambini in crescita.
La fascia d’età più a rischio resta quella dei giovani tra 20 e 24 anni (260 morti), seguono 25-29 e 45-49 per gli uomini (194 e 195) e 75-79 per le donne (62). Nel 2016 si sono registrate 10 vittime in più tra i bambini 0-14 anni (49 rispetto ai 39 dell’anno precedente: +25,6%); crescita consistente anche per la classe d’età 90 anni e oltre (72: +20%).
Aumentano ciclomotoristi e ciclisti, diminuiscono motociclisti e pedoni.
L’aumento dei morti ha riguardato in modo particolare i ciclomotoristi (116: +10,5%) e i ciclisti(275: +9,6%). I più a rischio si confermano gli utenti vulnerabili (pedoni e due ruote), che rappresentano quasi il 50% dei decessi (1.618 su 3.283).
Nel 2016 si sono registrate 1.470 vittime tra conducenti e passeggeri di autovetture (+0,1%), 657 tra i motociclisti (-15%), 570 tra i pedoni (-5,3%).

DOVE AVVENGONO GLI INCIDENTI

Diminuiscono decessi su autostrade e raccordiSe, nel 2016, è aumentato il numero di incidenti in tutte le tipologie di arterie (+2% in autostrada, +1,2% su strade extraurbane +0,5% su strade urbane), di contro sono diminuiti morti e feriti in autostrada (rispettivamente 274 rispetto ai 305 del 2015, pari a -10,2%, e 15.790 contro 15.850: -0,4%).

PERCHÉ AVVENGONO?

Prime cause: distrazione, mancata precedenza, velocità elevata
Distrazione, mancata precedenza e velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente (complessivamente il 41,5% dei casi). Tra le altre cause più rilevanti: distanza di sicurezza (21.780), manovra irregolare (15.924), comportamento scorretto del pedone(7.417): rispettivamente il 9,8%, il 7,2% e il 3,3% del totale.
Sulle strade urbane la prima causa è il mancato rispetto di precedenza o semafori (17,4%), seguito dalla guida distratta (15%); su quelle extraurbane la guida distratta o andamento indeciso (19,6%), velocità troppo elevata (15,3%) e mancata distanza di sicurezza (14,7%).
Violazioni principali: velocità, cinture di sicurezza/seggiolini, assicurazione e cellulare
Sostanzialmente invariate nel 2016 le principali violazioni al Codice della Strada sanzionate dalle Forze dell’Ordine: al primo posto la velocità (2.660.951), seguita dal mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei bambini (196.358), l’assenza di copertura rc-auto (173.298) e l’uso del telefono alla guida (158.753).

I MESI PIU' PERICOLOSI

Luglio mese più pericolosoLuglio si conferma il mese più pericoloso, con il maggior numero di incidenti in tutti gli ambiti stradali (16.981). Seguono maggio e giugno con 12.072 e 11.704 incidenti sulle strade urbane; 4.074 e 4.036 su quelle extraurbane. Luglio ha anche il triste primato del maggior numero di vittime (367). Seguono agosto per le strade urbane (150), e agosto e giugno per quelle extraurbane (188 e 182). Di notte il 13% degli incidenti e circa il 25% dei morti, nelle ore serali del venerdì e del sabato si rischia di più.
Aumenta la mobilità
In ripresa la mobilità: lo scorso anno le prime iscrizioni di veicoli sono aumentate del 18,2%rispetto al 2015, mentre il parco veicolare dell’1,4%. Cresciute anche le percorrenze autostradali: +3,3%, con oltre 82 miliardi di km percorsi.
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 27 luglio 2017

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