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Lombardia. Meno cibo raccolto, meno poveri aiutati: la guerra sfida il Banco Alimentare

di Lorenzo Rosoli
da www.avvenire.it
@Riproduzione Riservata del 05 luglio 2023

Nel 2022 l’ente ha recuperato 19.292 tonnellate di alimenti, -8% sul 2021. E tramite 1.181 strutture caritative ha sostenuto 201.431 persone, 20mila in meno. Il peso del conflitto in Ucraina.-

In Lombardia il Banco Alimentare può contare su 16 dipendenti, 6 collaboratori e 439 volontari

Meno cibo raccolto e distribuito, meno persone aiutate. La guerra in Ucraina, con le sue conseguenze sul piano umanitario ed economico, ha lasciato un segno profondo sull’attività del Banco Alimentare della Lombardia e delle 1.181 strutture caritative partner. Lo dice il Bilancio sociale 2022 dell’ente non profit intitolato a “Danilo Fossati”, il fondatore della Star, e che dal 1989 recupera le eccedenze del settore agroalimentare, della grande distribuzione organizzata (Gdo) e della ristorazione collettiva per distribuirle gratuitamente alle realtà impegnate ad aiutare le persone in difficoltà. Ebbene: lo scorso anno sono state raccolte 19.291,94 tonnellate di alimenti, l’8% in meno rispetto al 2021. E sono state aiutate 201.431 persone, ben 20.677 in meno rispetto alle 222.108 del 2021.

L’impatto della guerra. «Il 2022 – si legge nel Bilancio sociale appena diffuso – è stato caratterizzato dall’inizio del conflitto in Ucraina e da una conseguente crisi a livello globale, che ha determinato un aumento costante dei prezzi delle materie prime come l’energia e i beni alimentari. Altre conseguenze della guerra sono state l’aumento dell’inflazione e delle migrazioni intra-europee, mai così elevate dalla Seconda guerra mondiale. A causa di questa situazione, nei primi sei mesi dell’anno il Banco Alimentare della Lombardia ha dovuto fronteggiare un drastico calo degli approvvigionamenti nella raccolta degli alimenti. Quasi tutti i canali hanno subito delle flessioni e l’unico che ha registrato un aumento dei recuperi rispetto all’anno precedente è stato Siticibo Gdo. Attraverso un significativo programma di recupero, l’anno si è comunque concluso con un totale di 19.291,94 tonnellate di alimenti raccolti».

Le persone aiutate. Anzitutto: chi sono i beneficiari? Attraverso le strutture caritative convenzionate, nel 2022 il Banco ha assistito 57.408 nuclei familiari (+0,3% rispetto al 2021) e 201.431 persone (di cui il 58% migranti, +9% sul 2021, e il 5% senza dimora, –2%). Negli ultimi 11 anni il numero degli assistiti è cresciuto del 24% (da 162.248 nel 2010 a 201.431 nel 2022) e la capacità di distribuire più pasti per assistito è aumentata del 135% (da 79 a 186 pasti pro capite all’anno per assistito). Gli assistiti sono donne nel 51% dei casi, l’81% sono “continuativi” e il 19% “saltuari”. La provincia con più assistiti è Milano (102.314). Il numero degli assistiti è calato «a causa dell’aumento del numero di enti sul territorio o alla mancata ripresa di alcune organizzazioni nel dopo Covid».

La rete della solidarietà. È stato possibile raggiungere tutte queste persone grazie a quella che il Bilancio sociale chiama «la più grande catena della solidarietà della Lombardia», costituita dal Banco e dalle 1.181 strutture caritative accreditate (+3% rispetto al 2021). Il 30% di queste realtà appartiene alla rete Caritas, il 13% alla San Vincenzo. Le modalità di distribuzione: 32,6 milioni di pasti nei pacchi viveri e 4,8 milioni di pasti cucinati per un totale di 37,4 milioni di pasti.

“Compagni di Banco”. Dentro questa “catena”, il Banco fa la sua parte grazie alla sua squadra, impegnata nella sede centrale di Muggiò (Monza) e sul territorio lombardo, formata da 16 dipendenti con contratto a tempo indeterminato, da 6 collaboratori e da 439 volontari – i “compagni di Banco”, li chiama il Bilancio sociale. Fra questi ultimi, si registra un ricambio significativo: 89 hanno lasciato per motivi di età, 16 per impegni di famiglia, studio o lavoro. Oltre 400 le persone che si sono offerte come volontari, 140 quelle accolte. A costoro vanno aggiunte le 579 persone coinvolte in esperienze di volontariato aziendale e i 41.731 volontari occasionali coinvolti nella Giornata della colletta alimentare.

Da dove viene il cibo. Dagli aiuti europei ai “canali” Ortofrutta, Industria e Giornata nazionale della colletta alimentare, quasi tutte le vie di approvvigionamento nel 2022 hanno registrato un calo. La Giornata della colletta, ad esempio, ha raccolto in Lombardia 1.765 tonnellate di alimenti (equivalenti a 3,5 milioni di pasti), un po’ meno rispetto al 2021, mentre il recupero dall’industria alimentare ha portato 4.075 tonnellate (165,5 in meno rispetto al 2021) ma con un miglioramento del mix di prodotti raccolti. Bene invece il programma Siticibo – il recupero dai punti vendita della grande distribuzione – che ha coinvolto 23 catene Gdo e 348 punti vendita, permettendo di recuperare 3.478 tonnellate (+3% sul 2021) di prodotti ancora commestibili ma ritirati dagli scaffali per questioni di marketing. Bene anche il programma Siticibo Ristorazione – che prevede il recupero dalla ristorazione collettiva, dalle mense scolastiche, da hotel e catering – che ha permesso di recuperare 135 tonnellate di cibo, fra cui 320.289 porzioni di cibo cotto (+5,8% sul 2021). Diversi i fattori che hanno inciso su questi risultati. La guerra in Ucraina ha portato molte aziende a fare donazioni a organizzazioni internazionali. Le difficoltà di approvvigionamento di materie prime le hanno inoltre spinte a rivedere le loro politiche di scorte e la disponibilità di eccedenze da donare. Le catene della grande distribuzione, intanto, hanno imparato a ottimizzare gli acquisti e ridurre gli scarti.

I donatori secondo il Bilancio 2022. Chi sono i sostenitori del Banco Alimentare della Lombardia? I donatori nel 2022 risultano essere 1.254 (erano stati 1.069 nel 2021) di cui: 775 aziende della filiera, che hanno donato alimenti (784 nel 2021); 161 fra aziende, fondazioni e associazioni che hanno sostenuto il Banco con donazioni in denaro, beni e servizi (177 nel 2021); 73 enti pubblici, dalla Regione ai Comuni (76 nel 2021); 245 strutture caritative (26 nel 2021); 21 aziende che hanno organizzato giornate di volontariato (9 nel 2021) e 40 che hanno organizzato collette alimentari (11 nel 2021); e centinaia di persone che hanno contribuito con elargizioni liberali, beni e servizi.

Quel cibo salvato dalla discarica. Fra i molti dati interessanti riportati nel Bilancio Sociale 2022 del Banco Alimentare della Lombardia, c’è quello relativo al confronto fra alimenti raccolti e recuperati. La differenza? I primi non sono a rischio spreco. I secondi invece sì: se non venissero recuperati, finirebbero in discarica. Ebbene: nel 2010 gli alimenti raccolti ammontavano a 7.736 tonnellate, le eccedenze recuperate a 5.104 tonnellate; nel 2022 i primi ammontavano a 7.237 tonnellate, i secondi a 12.055. Il rapporto fra cibo raccolto (proveniente da donazioni, aiuti europei, Giornata nazionale della colletta alimentare) e cibo recuperato si è dunque ribaltato, con un costante incremento dei secondi a fronte di un andamento oscillatorio dei primi.

Farsi prossimo ora. Dentro e oltre i numeri: il Bilancio sociale 2022 restituisce la vocazione e la missione – sociale, caritativa, educativa – del Banco Alimentare. Quel “farsi prossimo” chiamato a rinnovare risposte di bene in questo tempo di guerra, come prima si è fatto in tempo di pandemia.

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