“Mai dire ‘sei mia’”, una campagna contro la violenza
di Candela Copparoni
da www.cittànuova.it
@Riproduzione Riservata del 27 febbraio 2021
Per partecipare basta inviare una foto con la scritta “Mai dire ‘sei mia’” all’indirizzo maidireseimia@cittanuova.it o attraverso i canali social di Città Nuova. Inoltre, lunedì 8 marzo, Giornata internazionale della donna, saremo in diretta con Annamaria Spina, Luigino Bruni, Lucia Fronza Crepaz, Ivo Lizzola e Susy Zanardo.-
Si avvicina l’8 marzo e sembra che il colore viola si faccia più presente, forse quest’anno non tanto nelle strade, ma almeno in Rete. Con qualche incertezza su come si svilupperà la Giornata della donna 2021 e le tradizionali manifestazioni femministe in un contesto di pandemia, le diverse attività e i momenti di incontro per riflettere sulla parità di genere e sulla violenza sulle donne non si fermano.
Una celebrazione a livello internazionale per ricordare tutti i progressi che sono stati fatti negli anni, ma anche un’occasione per denunciare tutte le ingiustizie e gli abusi che ancora subisce un terzo delle donne al mondo ogni giorno, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della salute. In effetti, il maschilismo ancora radicato in seno alla società odierna non è un problema delle donne, ma un problema di tutti.
Lunedì 8 marzo, h19 nell’appuntamento dei “lunedì di Città Nuova” parleremo dell’alleanza uomo-donna e dell’educazione in famiglia per una parità di genere affettiva ed effettiva, che porti ad un rimodellamento costruttivo della società. Interverranno Lucia Fronza Crepaz, formatrice della Scuola di preparazione sociale di Trento; Luigino Bruni, economista e docente presso l’Università Lumsa e l’Istituto Universitario Sophia; Annamaria Spina, attrice e testimonial della campagna #maidireseimia, impegnata contro il femminicidio; Ivo Lizzola, docente di Pedagogia sociale presso l’Università degli Studi di Bergamo; e Susy Zanardo, docente di Filosofia morale presso l’Università Europea di Roma.
All’inizio di questo mese, papa Francesco chiedeva di dedicarlo alla preghiera per tutte le donne che subiscono violenza: «Le varie forme di maltrattamento che subiscono molte donne sono una vigliaccheria e un degrado per tutta l’umanità […] Preghiamo perché vengano protette dalla società».
Città Nuova ha voluto dare il suo contributo e denunciare la violenza. Perciò è stata promossa la campagna “Mai dire ‘sei mia’”, che vuole sensibilizzare sul fatto che le persone non sono oggetto di possesso in nessun caso. L’iniziativa nasce dal dialogo con Annamaria Spina, una attrice siciliana che ha dovuto subire in prima persona la violenza da parte del suo ex-compagno. A 22 anni aveva scelto di lasciarlo per il comportamento ossessivo e possessivo che aveva nei suoi confronti, ma lui non lo accettò e cercò di ucciderla. L’attrice racconta la sua storia in un documentario autobiografico intitolato “Sei mia”, con cui vuole denunciare il femminicidio e «dare voce a tutte quelle donne che per varie circostanze non possono gridare giustizia al mondo».
“Sei mia”, una dichiarazione che spesso sentiamo nei rapporti di coppia e che, sotto l’apparenza del romanticismo, nasconde la considerazione dell’altro come oggetto di possesso. Si tratta di una percezione distorta della realtà presente alla base di quasi tutti i casi di maltrattamento. Le norme sociali prevalenti che sanciscono il dominio del genere maschile sul femminile fanno che la violenza tra i partner sia spesso percepita come un elemento ordinario delle relazioni, e questa diventa una delle forme più comuni di violenza subita dalle donne in tutto il mondo –243 milioni di casi solo nel 2020, secondo i dati delle Nazioni Unite UN Women. Evidentemente anche gli uomini subiscono violenza, anche se le statistiche mostrano che le vittime degli omicidi perpetrati da un partner sono donne nell’82% dei casi.
Se vuoi aderire alla campagna, ti invitiamo a mandarci all’indirizzo maidireseimia@cittanuova.it o attraverso i nostri canali social una foto con un cartello con la scritta “Mai dire ‘sei mia’”, nella tua o in qualsiasi altra lingua. Puoi anche scegliere di inviarci un breve video (massimo 1 minuto) per denunciare la violenza, supportare le vittime o raccontare la tua storia. Rendiamo virale questa iniziativa perché l’affermazione “Sei mia” non sia mai più pronunciata. Condividi!