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Milano, a scuola debuttano i set per le lezioni online: ecco come funzionano

di Giovanna Maria Fagnani
da www.corriere.it
@Riproduzione Riservata del 07 settembre 2020

Sei dirigenti anticipano il rientro nelle classi per facilitare l’ingresso dei nuovi iscritti.-

Milano, a scuola debuttano i set per le lezioni online: ecco come funzionano

Sei licei e Itis giocano d’anticipo. Se, in quasi tutte le superiori di Milano e provincia, la prima campanella suonerà lunedì prossimo, tornano, invece, già a scuola stamattina, buona parte delle classi di sei istituti milanesi. Questa la scelta — permessa dall’autonomia scolastica — fatta dal liceo classico Beccaria e del liceo scientifico Vittorio Veneto (che ha acquistato anche una linea internet dedicata), del Cremona-Zappa (partono le classi intere di tutta la scuola), del Moreschi, dell’Itis Marie Curie-Sraffa (le 15 prime classi non faranno la tradizionale uscita di «team building», ma un cineforum con dibattito), e del Severi Correnti. L’obiettivo? Portarsi avanti con l’accoglienza dei nuovi iscritti, ma dare anche un rientro soft agli allievi più grandi, per permettere anche a loro di rivedersi e riambientarsi, prima di cominciare con i programmi scolastici veri e propri. E anche di prendere dimestichezza con le nuove regole per il distanziamento.

A Milano, la quasi totalità degli istituti proporrà la didattica «mista», ovvero parte delle lezioni in aula e parte attraverso lezioni da remoto che si svolgeranno, nella maggior parte dei casi, in sincrono. In questi mesi le scuole hanno potenziato la connessione internet per fare in modo che metà classe possa seguire la lezione in aula e l’altra metà, collegata da remoto, la veda in diretta. E, a questo proposito, c’è chi fa una scelta davvero innovativa. È l’Itsos Albe Steiner di via Dionigi, istituto tecnico a indirizzo cinema-tv, grafica e fotografia. E dove, quest’anno, debuttano anche le prime due sezioni di liceo artistico.

La scuola accoglie 1100 alunni e il dirigente ha un obiettivo ambizioso, ovvero «Abbattere la differenza tra licei, istituti tecnici e professionali, che spesso vengono scelti in base alla bravura di uno studente — conclude — La mia idea è di creare una scuola-polo dell’audiovisivo, che comprenda tutti e tre gli sbocchi. Un posto dove i ragazzi sarebbero guidati in base alle attitudini, alle loro spiccate capacità e competenze, verso il percorso più adatto a loro».

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