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Milano, strappa la neonata dalle braccia della mamma: fermata

di Andrea Galli

Originaria dell'Ecuador, ha avvicinato una madre con la figlia nata sette giorni fa: «Mi dia la piccola, dobbiamo farle degli esami». La mamma si è insospettita e ha chiamato i soccorsi. Una ostetrica l'ha inseguita e salvata dai genitori che volevano linciarla.

Il suo dramma ne stava generando un altro. Sempre che sia vera l’iniziale versione resa dalla donna 33enne originaria dell’Ecuador che ieri pomeriggio alle quindici, nella clinica Mangiagalli, la «fabbrica dei bambini» di Milano, si è presentata come facente parte del personale ospedaliero e ha rapito una neonata di sette giorni, con la «scusa» di doverle fare degli esami. All’ostetrica che l’ha fermata dopo che la madre della piccola, una coetanea moldava, si era insospettita e aveva dato l’allarme, l’ecuadoriana ha raccontato d’aver avuto poche settimane fa un’interruzione di gravidanza. Ai suoi parenti, in mattinata, aveva annunciato il ricovero proprio in Mangiagalli per dare alla luce un figlio: ma non risulta  fosse incinta.

Una storia complicata nella sua «preparazione», non nella scansione dei fatti. Nella clinica era orario di visite dei parenti, al reparto del secondo piano (dove riposano i neonati senza patologie), che ieri ospitava un’ottantina di bimbi con un conseguente massiccio afflusso di famigliari. Di certo non si può introdurre un numero chiuso degli ingressi, né esaminare ogni singola entrata. Ma nella clinica ci sono, questo sì, forze dell’ordine in borghese che vigilano e «apparati» — a cominciare dal fornito sistema di videosorveglianza — per garantire una adeguata «difesa». Pur se ogni merito va per intanto alla moldava che, ancorché tardivamente, non si è fidata e ha invocato i soccorsi, e poi allo stesso personale della clinica prontamente intervenuto. L’ostetrica si è lanciata all’inseguimento dell’ecuadoriana e l’ha agganciata sulle scale, al decimo gradino in discesa verso il primo piano. L’ha bloccata, ha «recuperato» la piccola e nel contempo, insieme a un medico, ha salvato la rapitrice dal linciaggio: nella frenesia e nella rabbia di quei secondi, s’era subito sparsa la voce e altri genitori erano usciti dalle stanze con l’intenzione di aggredire l’ecuadoriana. Non è stato facile convincere i più agitati a fermar le mani: per fortuna ogni degenerazione è stata evitata.

«Consegnata» ai carabinieri, la donna ha trascorso ore alternando, come detto, le «spiegazioni» del gesto. In Mangiagalli il suo nome compare in database perché sette anni fa, proprio qui, aveva dato alla luce un bimbo. Un parto avvenuto senza problemi. In una fase iniziale, era girata l’ipotesi che di recente avesse perduto quel figlio ma la diretta interessata ha negato il fatto «introducendo» la versione del recente aborto: in clinica non sarebbero agli atti ricoveri e interventi, ma questo significa poco in quanto eventualmente è stata in altre strutture.

La «ricostruzione» fornita in lacrime all’ostetrica, secondo la quale il piano di sequestro fosse finalizzato proprio a «rifarsi» d’un aborto, non è stata replicata davanti agli investigatori. Dalle indagini, non pare vi fosse una questione privata con la moldava: sarebbe stata scelta a caso insieme alla sua piccola, dopo esser stata «adocchiata» dal corridoio forse perché era sola, non circondata da parenti, e forse stava riposando. I carabinieri del Nucleo investigativo guidato dal tenente colonnello Michele Miulli, con l’ausilio del Nucleo radiomobile, hanno arrestato l’ecuadoriana (residente a Mediglia, hinterland sudest); è nel carcere di San Vittore per sequestro di persona e sottrazione di persona incapace. La moldava, sotto choc per il terrore, il peggior terrore per una madre, ha inveito contro l’ospedale che a suo dire non l’avrebbe adeguatamente protetta; una volta tornata calma, e soprattutto tornata insieme alla sua piccola, ha ringraziato la clinica e ha ripetuto che ieri la bimba, una settimana dopo la venuta al mondo, è nata una seconda volta.

da www.corrieredellasera.it

Riproduzione Riservata del 10 luglio 2017

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