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«MIO FIGLIO ANDAVA MALE, VERRÀ PROMOSSO LO STESSO?»

di Paola Spotorno

da www.famigliacristiana.it

@Riproduzione Riservata del 23 giugno 2020

Cara prof, mio figlio, in seconda superiore, nel primo quadrimestre non era messo bene. Molta fatica nello studio e di conseguenza brutti voti. In cuor mio pensavo già a una bocciatura. Ora tutto è cambiato. Al di là che sia giusto o no, davvero verrà sicuramente promosso?.-

Giorgio

Risponde la Professoressa

La scuola, come la vita di tutti noi in questo periodo, ha avuto le sue fasi, la uno, la due e tra poco avrà la tre. Nella prima lo sgomento: “E ora che si fa? Si torna a scuola o no?”. E poi la parola magica Dad, la Didattica a distanza! Molti erano impreparati, dirigenti, docenti e studenti. Da dove cominciare? Che piattaforma usare? Qualcuno ha ricevuto istruzioni, altri no. Insomma, ci hanno detto: “Armatevi e partite!”. Con il passare dei giorni e delle settimane i nodi sono venuti al pettine. Chi non aveva il pc o il tablet, chi non aveva la connessione internet, chi proprio non ci stava a farsi vedere in video. E così, presi dal panico, dal Ministero la prima indicazione è stata: “Tutti tranquilli, quest’anno è salvo in ogni caso. Chi potrà continuerà la sua programmazione e, se riuscirà, darà le valutazioni”. Insomma non sarebbero state contate le presenze, ma a tutti sarebbe stato dato il biglietto vincente della lotteria, ammessi all’anno successivo. Non importa se i voti del primo periodo (trimestre o pentamestre) fossero stati negativi, tutto da recuperare a settembre. Fase due: il liberi tutti ha fatto sollevare gli scudi. I docenti che diligentemente seguivano il loro percorso si preoccupavano di ricevere i compiti assegnati on line ed eseguivano verifiche non ci stavano: “Non ci può essere una sanatoria generale, non ci può essere il liberi tutti!”. Sconfortati e agguerriti si connettevano nelle loro aule virtuali, facevano l’appello, ricordo di un’epoca ormai passata. I ragazzi rispondevano in un tempo indefinito con un “Ci sono”… “Non riesco a entrare”… “Non mi ammette”… “È saltata la connessione”... “Prof, non la sento”. E il povero insegnante a pregare di accendere le telecamere... “Non vi vedo”... “Vedo solo il bollino con la tua iniziale”... “Gino, ci sei?” “Sì Prof” (risposta via messaggio). “E tu Giulia?” “Prof, non sa che faccia che ho, si spaventerebbe!”. Cosa fare? Come restituire un po’ di serietà? E così con il Decreto dell’8 aprile venivamo a sapere che i biglietti della lotteria non erano tutti vincenti, ma solo quelli di chi puntualmente si era collegato, si era fatto interrogare, aveva rispettato le consegne. I più svogliati, i più negligenti, i più Pierini potevano rischiare. Queste erano le indicazioni, ma si aspettavano parole chiare e certezze. Fase tre. Il 16 maggio viene emanata la Circolare sulla valutazione nella quale si legge che per poter non ammettere nella classe successiva l’insegnante non deve avere alcun elemento valutativo e la situazione deve essere perdurante già dal primo periodo didattico. E la decisione deve essere presa all’unanimità dal Consiglio di classe. Insomma, i biglietti ritornano vincenti. Caro Giorgio, non è stato facile per nessuno, docenti, studenti e genitori. Ma la buona notizia è che tuo figlio non perderà l’anno. Da parte tua invitalo a un serio recupero per poter affrontare la classe successiva.

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