Papa Francesco. All'Azione Cattolica: «Non siate più papisti del Papa»
Il mandato ai 300 delegati al Forum internazionale di Azione Cattolica: incarnarsi in diocesi e in parrocchia, stare con il popolo, non chiudersi, essere concreti, evitare il perfezionismo.-
Un'Azione Cattolica aperta, gioiosa, intraprendente, incardinata in parrocchia e in diocesi. Capace di evitare le tentazioni del perfezionismo, del clericalismo, della chiusura. È un discorso intenso, e che riguarda in definitiva ogni realtà ecclesiale e ogni cristiano, quello che papa Francesco ha rivolto stamani ai 300 partecipanti al secondo congresso del Forum internazionale dell'Azione Cattolica (Fiac), ricevuti nell'Aula del Sinodo in Vaticano. Il Pontefice ha parlato per oltre un'ora, in spagnolo come richiesto dagli organizzatori, lasciando spesso il testo scritto per ampie aggiunte a braccio. Formatevi, pregate, sacrificatevi, ha detto. Per essere apostoli missionari. Erano presenti molte famiglie con bambini, provenienti da ogni parte del mondo.
Dopo il saluto del cardinale Kevin Farrell, prefetto del dicastero per i Laici, la vita e la famiglia, al Papa sono stati offerti alcuni doni. Tra questi un grande quaderno con i disegni dei bambini di Azione Cattolica, ispirato all'esortazione apostolica Evangelii Gaudium, e una copia del Nuovo Testamento e Salmi, in inglese, trovata sul fondo di un barcone di migranti. Una delle pagine era piegata con cura al Salmo 55 «Porgi orecchio, Dio alla mia preghiera, non nasconderti di fronte alla mia supplica». Il Papa ha ricevuto il Vangelo baciandolo.
Ecco i punti principali del discorso del Papa.
Il carisma alla luce di Evangelii Gaudium
La missione dell’Azione Cattolica, nel mondo di oggi e in concreto, è la «formazione di discepoli missionari», ha ricordato Francesco, ringraziando la stessa Ac per avere assunto a propria magna carta l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium. «L’Azione Cattolica ha avuto tradizionalmente 4 pilastri o zampe: la preghiera, la formazione, il sacrificio e l’apostolato». Oggi «l’apostolato deve essere il tratto distintivo, la zampa che si poggia per prima». Questo apostolato missionario, cui l’Ac è chiamata, «ha bisogno di preghiera, formazione e sacrificio». Ci si forma sulla Parola di Dio, «per animare una felice amicizia con Gesù». Si prega per raggiungere «quella santa estroversione che pone il cuore nei bisogni del popolo». «Così eviterete di guardare continuamente voi stessi». Il sacrificio, infine, sia quel «sacrificio generoso» che «fa bene agli altri».
da www.avvenire.it
@ Riproduzione Riservata del 27 aprile 2017