logo sito cav

CAV - Centro di Accoglienza alla Vita Vogherese ODV

Via Mentana n. 43
27058 Voghera (PV)
Tel: 349 4026282
email: cavvoghera@virgilio.it
Visualizzazioni:
27

PAPA FRANCESCO: PER LE COPPIE SI OFFRA UNA FORMAZIONE PERMANENTE

di Alberto Laggia

Incontrando in Laterano i partecipanti al corso di formazione su matrimonio e famiglia, Francesco auspica un “catecumenato permanente” per le coppie, anche post-nozze. Esorta ad aiutare quanti entrano in crisi e ad accogliere coloro che convivono.-

Un “catecumenato permanente”, cioè un accompagnamento lungo e approfondito in preparazione al sacramento del matrimonio, che continui anche dopo le nozze, e che superi quindi anche l’attuale schema dei corsi per fidanzati; vicinanza alla coppia, quando questa entra in crisi, offrendo in certi casi indicazioni per intraprendere un processo di nullità; e, infine, un invito alle comunità a incontrare ed accogliere anche le coppie di conviventi. E’ quanto  Papa Francesco ha auspicato in merito alla pastorale del matrimonio, incontrando in Laterano i partecipanti al corso di formazione su matrimonio e famiglia.

Il Santo Padre ha iniziato il suo discorso riflettendo sul “vasto, complesso e delicato” campo apostolico concernente la famiglia “al quale – dice papa Francesco - è necessario dedicare energia ed entusiasmo, nell’intento di promuovere il Vangelo della famiglia e della vita. Come non ricordare, a questo proposito, la visione ampia e lungimirante dei miei Predecessori, in particolare di San Giovanni Paolo II, che hanno promosso, con coraggio, la causa della famiglia, decisiva e insostituibile per il bene comune dei popoli?

   Nella loro scia ho sviluppato questo tema, specialmente nell’Esortazione apostolica Amoris laetitia, ponendo al centro l’urgenza di un serio cammino di preparazione al matrimonio cristiano, che non si riduca a pochi incontri. Il matrimonio non è soltanto un evento “sociale”, ma un vero Sacramento che comporta un’adeguata preparazione e una consapevole celebrazione. Il vincolo matrimoniale, infatti, richiede da parte dei fidanzati una scelta consapevole, che metta a fuoco la volontà di costruire insieme qualcosa che mai dovrà essere tradito o abbandonato. In diverse Diocesi del mondo si stanno sviluppando iniziative per rendere più adeguata alla situazione reale la pastorale familiare, intendendo con questa espressione in primo luogo l’accompagnamento dei fidanzati al matrimonio. È importante offrire ai fidanzati la possibilità di partecipare a seminari e ritiri di preghiera, che coinvolgano come animatori, oltre ai sacerdoti, anche coppie sposate di consolidata esperienza familiare ed esperti nelle discipline psicologiche”.

Quindi ribadisce “la necessità di un catecumenato permanente” che non lasci soli i giovani sposi dopo la celebrazione delle nozze, perché “soltanto messi di fronte alla quotidianità della vita insieme, che chiama gli sposi a crescere in un cammino di donazione e di sacrificio, alcuni si rendono conto di non aver compreso pienamente quello che andavano ad iniziare. E si scoprono inadeguati, specialmente se si confrontano con la portata e il valore del matrimonio cristiano, per quanto riguarda i risvolti concreti connessi all’indissolubilità del vincolo, all’apertura a trasmettere il dono della vita e alla fedeltà”.

I corsi di preparazione al matrimonio dovranno riprendere, osserva ancora il Pontefice, “lcatechesi dell’iniziazione cristiana alla fedei cui contenuti non vanno dati per scontati o come se fossero già acquisiti dai fidanzati. Il più delle volte, invece, il messaggio cristiano è tutto da riscoprire per chi è rimasto fermo a qualche nozione elementare del catechismo della prima Comunione e, se va bene, della Cresima. L’esperienza insegna che il tempo della preparazione al matrimonio è un tempo di grazia, in cui la coppia è particolarmente disponibile ad ascoltare il Vangelo, ad accogliere Gesù come maestro di vita. Mediante un sincero atteggiamento di accoglienza delle coppie, un linguaggio adeguato e una presentazione chiara dei contenuti è possibile attivare dinamiche che superino le lacune oggi molto diffuse: sia la mancanza di formazione catechetica, sia la carenza di un senso filiale della Chiesa, che pure fa parte dei fondamenti del matrimonio cristiano”.

Riguardo ai coniugi “che sperimentano seri problemi nella loro relazione e si trovano in crisi”, aggiunge papa Francesco, “occorre aiutarli a ravvivare la fede e riscoprire la grazia del Sacramento; e, in certi casi – da valutare con rettitudine e libertà interiore – offrire indicazioni appropriate per intraprendere un processo di nullità. Quanti si sono resi conto del fatto che la loro unione non è un vero matrimonio sacramentale e vogliono uscire da questa situazione, possano trovare nei vescovi, nei sacerdoti e negli operatori pastorali il necessario sostegno, che si esprime non solo nella comunicazione di norme giuridiche ma prima di tutto in un atteggiamento di ascolto e di comprensione. A tale proposito, la normativa sul nuovo processo matrimoniale costituisce un valido strumento, che richiede di essere applicato concretamente e indistintamente da tutti, ad ogni livello ecclesiale, poiché la sua ragione ultima è la salus animarum! Mi ha rallegrato apprendere che molti Vescovi e Vicari giudiziali hanno prontamente accolto e attuato il nuovo processo matrimoniale, a conforto della pace delle coscienze, soprattutto dei più poveri e lontani dalle nostre comunità ecclesiali”.

Infine  l’auspicio  che la pastorale familiare diocesana, “assumendo lo stile proprio del Vangelo", vada incontro e accolga “anche quei giovani che scelgono di convivere senza sposarsi. Occorre testimoniare loro la bellezza del matrimonio!

da www.famigliacristiana.it

@Riproduzione Riservata del 28 settembre 2018

 

Top