IL PAPA: «PAGARE LE TASSE È UN ATTO DOVUTO»
di Annachiara Valle
Bergoglio, all'Angelus, ricorda che è dovere dei cristiani impegnarsi nelle realtà terrene illuminandole con la luce di Dio. «Contrapporre, invece, Dio e Cesare è un atteggiamento fondamentalista».-
Non contrapporre Dio e Cesare, ma impegnarsi nelle realtà temporali illuminandole con la «la luce che viene da Dio». Papa Francesco, all’Angelus, spiega la questione spinosa sottoposta a Gesù, «per tendergli una trappola», quella della questione se pagare o no le tasse a Cesare. Con la sua risposta, sottolinea Bergoglio, «Gesù dichiara che pagare la tassa non è un atto di idolatria, ma un atto dovuto all’autorità terrena; dall’altra – ed è qui che Gesù dà il “colpo d’ala” – richiamando il primato di Dio, chiede di rendergli quello che gli spetta in quanto Signore della vita dell’uomo e della storia».
La moneta porta inciso il volto dell’imperatore e «il riferimento all’immagine di Cesare, incisa nella moneta, dice che è giusto sentirsi a pieno titolo – con diritti e doveri – cittadini dello Stato; ma simbolicamente fa pensare all’altra immagine che è impressa in ogni uomo: l’immagine di Dio. Egli è il Signore di tutto, e noi, che siamo stati creati “a sua immagine” apparteniamo anzitutto a Lui. Gesù ricava, dalla domanda postagli dai arisei, un interrogativo più radicale e vitale per ognuno di noi: a chi appartengo? Alla famiglia, alla città, agli amici, alla scuola, al lavoro, alla politica, allo Stato? Sì, certo. Ma prima di tutto – ci ricorda Gesù – tu appartieni a Dio. Questa è l’appartenenza fondamentale».
Contrapporre Dio e Cesare, insiste Francesco, «sarebbe un atteggiamento fondamentalista, siamo chiamati a impegnarci nelle realtà terrene, ma illuminando le realtà terrene con la luce che viene da Dio. L’affidamento prioritario a Dio e la speranza in Lui non comportano una fuga dalla realtà, ma anzi un rendere operosamente a Dio quello che gli appartiene. È per questo che il credente guarda alla realtà futura, quella di Dio, per vivere la vita terrena in pienezza, e rispondere con coraggio alle sue sfide».
Infine, il Papa invita a pregare per la pace nel mondo e ricorda sia «i tanti cristiani che ancora oggi, in tante parti del mondo, subiscono discriminazioni e persecuzioni» che la «Giornata Missionaria Mondiale, sul tema “La missione al cuore della Chiesa”. Esorto», conclude Francesco, « tutti a vivere la gioia della missione testimoniando il Vangelo negli ambienti in cui ciascuno vive e opera. Al tempo stesso, siamo chiamati a sostenere con l’affetto, l’aiuto concreto e la preghiera i missionari partiti per annunciare Cristo a quanti ancora non lo conoscono. Ricordo anche che è mia intenzione promuovere un Mese Missionario Straordinario nell’ottobre 2019, al fine di alimentare l’ardore dell’attività evangelizzatrice della Chiesa ad gentes».
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 22 ottobre 2017