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Papa: «Serve una leadership rinnovata, non proclami vani»

Redazione Online

Lo scrive Papa Francesco in un messaggio inviato per l’apertura dei lavori della III Conferenza internazionale di Catholic Theological Ethics in the World Church che si tiene a Sarajevo.-

«In uno scenario così impegnativo e complesso c’è bisogno di persone e istituzioni che assumano una leadership rinnovata. Non serve il rumore dei proclami, che spesso rimangono vani; non occorre l’antagonismo tra chi gioca a fare il più forte. Abbiamo bisogno di una leadership che aiuti a scoprire e vivere un modo più giusto di stare al mondo come partecipi tutti di un destino comune». Lo afferma papa Francesco nel suo messaggio alla III Conferenza internazionale di Etica teologica cattolica in corso a Sarajevo dal 26 al 29 luglio.

Ponti e non muri

«Il tema del vostro convegno - ha affermato il Pontefice - si muove in una prospettiva a cui molto spesso io stesso ho fatto riferimento: `ponti e non muri´, vado ripetendo nella viva speranza che da ogni parte si ponga attenzione a questo bisogno che sempre più avvertiamo, anche se a volte contrastato da paure e regressioni. Si tratta invece, senza rinunciare alla prudenza, di cogliere ogni segnale e mobilitare ogni energia per eliminare nel mondo i muri di divisione e costruire ponti di fraternità». Francesco invita dunque a «fare rete tra persone che, nei cinque continenti, con modalità ed espressioni diverse, si dedicano alla riflessione etica in chiave teologica e si sforzano di trovare in essa risorse nuove ed efficaci. Con tali risorse si possono condurre analisi appropriate, ma soprattutto mobilitare energie in ordine a una prassi compassionevole e attenta al dramma umano per accompagnarlo con cura misericordiosa. Per tessere questa rete - ha continuato -, urge prima di tutto tra di voi costruire ponti, condividere percorsi, accelerare avvicinamenti. Non si tratta certo di uniformare i punti di vista, ma piuttosto di cercare con volontà sincera la convergenza negli intenti, nell’apertura dialogica e nel confronto sulle prospettive. Potrete avvalervi di una particolare forma di competenza, oggi più urgente e più complessa, che ho indicato nel Proemio della recente Costituzione apostolica Veritatis gaudium. Là richiamavo i criteri di fondo per un rinnovamento e un rilancio degli studi ecclesiastici e tra questi criteri sottolineavo l’importanza del `dialogo a tutto campo´».

da www.corriere.it

@Riproduzione Riservata del 27 luglio 2018

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