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Perché aiutiamo gli altri?

di Stefano Montefiori

Davvero il mondo è dominato dall’egoismo? Durante gli attacchi terroristici molte persone hanno messo a rischio la propria vita per salvarne altre. «Non potevo fare diversamente», è la semplice spiegazione. Esiste un istinto all’altruismo? Studi sui neonati e analisi dei comportamenti adulti danno la stessa risposta: sì, l’altruismo esiste.-

Hassan Zubier è un infermiere britannico che vive a Stoccolma. L’estate scorsa è andato in vacanza in Finlandia con la fidanzata. Oggi Sonya Höstman, cittadina finlandese, lancia una sottoscrizione per raccogliere soldi in suo favore. Perché l’inglese è oggi su una sedia a rotelle. Si trovava nel mercato di Turku quando un giovanissimo marocchino, Abderrahman Bouanane, ha cominciato ad accoltellare le donne che gli capitavano a tiro, gridando “Allah Akbar!”. Invece di scappare, come tutti, Zubier ha protetto la fidanzata e poi ha provato a salvare un’altra donna, accoltellata alla gola. È rimasto chino sulla vittima per fermare l’emorragia, mentre il terrorista lo colpiva alla schiena, fino a quando un poliziotto ha fermato l’aggressore sparandogli alla gamba. Zubier non è ancora guarito dalle ferite e non è detto che tornerà a camminare, ma ripete ciò che disse subito a quelli che lo definivano un eroe: «Aiutare quella donna a terra mi è sembrata la cosa più normale del mondo. Non potevo fare altrimenti».
L’era degli attentati ha indotto molti commentatori a scuotere la testa e a esprimere opinioni sconsolate su quella che a loro sembra la decadenza dell’Occidente: saremmo una civiltà in preda all’egoismo e al declino, che non fa figli, non ha ideali, tutta iPhone e chirurgia estetica, e che al martirio degli jihadisti è capace di rispondere solo, a massacro compiuto, con veglie, candele e orsetti deposti sul luogo della strage. ma siamo sicuri che sia così? Durante tutti gli attacchi in Europa molti cittadini hanno dato prova di non essere poi così molli, decadenti ed egoisti. Anzi, in molti casi la reazione istintiva, automatica, neppure scelta consapevolmente, è stata quella di aiutare l’amico, il compagno o lo sconosciuto, prima ancora di mettere in salvo se stessi. Come è possibile? Da dove vengono questi slanci di altruismo? I gesti più o meno eroici che si ripetono nelle situazioni di emergenza sono in contraddizione con un assunto ancora più radicato circa la presunta decadenza dell’Occidente, e cioè che qualsiasi essere umano pensi, prima di tutto, a soddisfare i suoi interessi e a evitare la propria sofferenza, preoccupandosi degli altri solo se crede di trarne qualche vantaggio. Da oltre tre secoli il pensiero occidentale si è costruito attorno a questa convinzione, dall’«homo homini lupus» di Hobbes a La Rochefoucauld, Mandeville, Bentham, fino alla Teoria della giustizia di John Rawls, che basa tutta la sua filosofia politica sull’assioma che l’uomo è per natura indifferente agli altri.
da www.corriere.it
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