«RAGAZZI, NON SFIDATE LA MORTE COME HA FATTO IGOR»
di Eugenio Arcidiacono
I familiari e gli amici di un 14enne trovato morto a Milano hanno scritto sui social per mettere in guardia i suoi coetanei da una pratica sempre più diffusa: il blackout, un tragico "gioco del soffocamento".-
“Questo è in assoluto il post più triste di tutta la storia della pagina Fb dei Ragni. Forse, tratta della notizia più tragica che il nostro gruppo abbia mai conosciuto”. Così inizia il messaggio su Facebook dedicata all’associazione alpinistica di Lecco alla scomparsa di Igor Maj, il 14enne di Milano morto la scorsa settimana a causa di un assurdo gioco scovato su Internet. Il ragazzo è stato trovato soffocato da una corda da roccia e quindi all’inizio si è pensato a un suicidio.
E invece dall’analisi delle ultime pagine Web visitate da Igor è emersa una verità devastante. “E' stata la mamma che ci ha scritto il risultato dell'indagine, e che ha chiesto che il tutto venisse divulgato, per diffondere questo incomprensibile, ma reale (ed esistente da decenni, ma sempre più in espansione per la capacità virale dei video. ATTENZIONE, ci sono addirittura molti video didattici che ne spiegano "l'utilizzo" per non andare a scuola in interrogazione!!) pericolo mortale”, continua il messaggio.
“Igor Maj, tanto amico dei nostri ragnetti, fortissimo scalatore quattordicenne, esuberante e fisicamente una vera e propria forza della natura, figlio di una famiglia fantastica, all'insaputa di tutti ha voluto provare il Blackout, una criminale procedura (lo chiamano gioco, noi non lo vogliamo chiamare così) che sfida il soffocamento, e che ha già mietuto tante vittime adolescenti, e non solo, nel mondo. Queste sfide alla morte sono sempre esistite e in ogni epoca si poteva rimanerne coinvolti, ma quelle di oggi sono più subdole, molto più subdole, perchè possono compiersi nella stanza della tua casa, in pochi minuti, guidate da criminosi esempi virtuali, video orrendi che sono dei veri e propri atti terroristici ai nostri figli, ai nostri amici, a tutti noi. E non arrivano da sconsiderati terroristi stranieri, ma dalla nostra società.
Questa tragedia che per sempre porteremo nel nostro cuore, che da giorni ci ha reso le notti agitate e incomprensibili, deve rimanere un monito, come la famiglia, una STRAORDINARIA famiglia, ha reso pubblico affinchè questi pericoli non rimangano in qualche distaccato trafiletto di internet.
I Mostri sono tra noi, non vengono da lontano. Parliamone con i nostri figli, ancora di più quando NULLA, come nel caso di Igor, lasci presagire nulla di strano.
Quanto ci mancherà Igor, non potete immaginarlo. Siamo sconvolti, come mai ci è accaduto. Molto di più di un pensiero alla sua famiglia, e siamo vicini anche alla società Boulder&co di Agrate, nella quale Igor coltivava i suoi sogni, e ai loro piccoli atleti, che dovranno affrontare una vita con un ricordo indelebile".
A questo messaggio ne ha fatto seguito un altro, scritto direttamente dai familiari di Igor: "Fate il più possibile per far capire ai vostri figli che possono SEMPRE parlare con voi, qualunque stronzata gli venga in mente di fare devono saper trovare in voi una sponda, una guida che li aiuti a capire se e quali rischi non hanno valutato. Noi pensiamo di averlo sempre fatto con Igor, eppure non è bastato. Quindi cercate di fare ancora di più, perché tutti i ragazzi nella loro adolescenza saranno accompagnati dal senso di onnipotenza che se da una parte gli permette di affrontare il mondo, dall’altra può essere fatale.”
I pm di Milano hanno disposto il sequestro preventivo di tutti i siti web relativi al "Blackout". Grazie agli accertamenti sui suoi pc e smartphone, si legge nel decreto, «è emersa una terribile ipotesi: Igor si sarebbe spinto un pò troppo in là nella sfida del 'blackout', una pratica che consiste nel privarsi dell'aria per periodi sempre più lunghi fino a svenire per poi riprendere conoscenza». In pratica, «una sfida in cui bisogna soffocarsi per sperimentare le stesse sensazioni di quando si sta morendo, o l'euforia di quando a 7mila metri di quota ci si trova senza ossigeno». E, come si legge sempre su notizie di stampa, spiegano gli stessi pm, «Igor era al livello 5, un livello molto avanzato». La sua morte è «arrivata in dieci minuti circa». I pm parlano anche di «pericolosità del fenomeno» e di «necessità di interrompere con urgenza la diffusione dei video».
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 13 settembre 2018