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Sicurezza in piscina e al mare: le regole fondamentali per tutelare i bambini

di Angela Bruno
da www.bimbisaniebelli.it
@Riproduzione Riservata del 24 luglio 2024

Seguire le regole di sicurezza in piscina e al mare è essenziale sia in vacanza sia in città. Ecco come comportarsi per tutelare i bambini.-

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Mettere i bambini in sicurezza in piscina e al mare è il primo obiettivo da perseguire per difenderli da qualsiasi tipo di rischio in vacanza, in primo luogo quello dell’annegamento. È essenziale ricordare le poche, ma fondamentali regole per garantire l’incolumità dei più piccoli. Ogni anno, infatti, secondo le stime dell’Istituto superiore di sanità, si verificano circa 2.000 incidenti nelle acque di mare, piscina, lago o fiume. Oltre la metà di questi incidenti ha un esito fatale, eppure sarebbe possibile evitarli con un comportamento attento e prudente. Vediamo come.

Bastano 20 secondi per affogare

Un bambino piccolo, di età inferiore ai 4 anni, può avere difficoltà anche in pochi centimetri d’acqua perché non è in grado di chiamare aiuto: 20 secondi sono sufficienti per andare sott’acqua e perdere i sensi, tre minuti sono sufficienti per annegare. Questi dati sono molto allarmanti ma servono a rendere l’idea di quanto il rischio di annegamento sia alto in pochi minuti di distrazione.

Decalogo sicurezza in piscina e al mare: 10 importanti norme da seguire

La prima regola fondamentale è quella di sorvegliare un bambino piccolo sempre e non distrarsi neanche per pochi secondi. Per evitare epiloghi tragici, ecco le 10 regole fondamentali da seguire, ispirate a quelle suggerite proprio dall’Istituto Superiore di Sanità.

  1. Sorvegliare sempre i bambini in acqua: vigilare in modo efficace significa mantenere costantemente un contatto visivo e uditivo con i piccoli, per poter intervenire nel giro di pochi istanti, se necessario. I pochi secondi in cui ci si distrae (perché, per esempio, si è occupati a fare una telefonata) possono essere decisivi se un bambino rischia di annegare.
  2.  Sorvegliare i bambini fuori dall’acqua: se, nei pressi del luogo in cui sta giocando un bambino, ci possono essere specchi d’acqua anche piccoli (piscine interrate, gonfiabili, tinozze piene e così via), è bene non perderlo mai di vista nemmeno per pochi secondi, nemmeno se è in gruppo con altri bambini più grandi.
  3. Affidarsi solo a persone adulte e consapevoli: nel caso sia necessario allontanarsi per una ragione realmente importante, si deve affidare il bambino a un altro adulto di fiducia, che deve entrare in acqua accanto al piccolo. Per nessuna ragione si deve lasciare questa responsabilità a un altro bambino, anche se è più grande. Nelle piscine di strutture sportive e ricreative è bene assicurarsi della presenza del bagnino di salvataggio.
  4. Fare attenzione nei luoghi sconosciuti: la stessa raccomandazione vale nel caso ci si trovi in un luogo che non si conosce bene. Potrebbero infatti esserci case adiacenti con piscina, oppure canali, pozzi, laghi, fiumi, torrenti raggiungibili dal piccolo. Gli annegamenti nei primi anni di vita si verificano perché i bambini non sorvegliati costantemente possono uscire da casa, giardino, agriturismo ed esplorare l’ambiente da soli, all’insaputa degli adulti responsabili.
  5. Recintare le piscine: chi ha una piscina privata dovrebbe adottare recinzioni sui 4 lati con cancello auto-chiudente e auto-bloccante. Questa è una efficace strategia di prevenzione, perché evita che il bambino si possa avvicinare all’acqua. Quando la piscina non è in uso, è bene coprirla con gli appositi teli.
  6. Svuotare i contenitori d’acqua: piscine gonfiabili anche piccole, serbatoi, vasche da bagno, bacinelle e qualsiasi altro recipiente pieno d’acqua vanno sempre svuotati dopo l’uso.
  7. Attenzione ai giocattoli: dopo il bagno è importante togliere tutti i giocattoli dalla vasca o dalla piscina. Il bambino infatti può essere attratto da essi e cercare di recuperarli, rischiando di cadere nell’acqua.
  8. Far indossare la cuffia: soprattutto se le bambine hanno capelli lunghi, serve a evitare il rischio che le chiome si impiglino nei bocchettoni di aspirazione delle piscine.
  9. Coprire i bocchettoni delle piscine: con apposite grate è importante proteggere i bocchettoni di aspirazione, controllando periodicamente che non vengano rimosse.
  10. Iscrivere i bambini a corsi di nuoto: i corsi in piscina di nuoto e di acquaticità sono utili perché possono aumentare l’autocontrollo del bambino in acqua e quindi la sua sicurezza.

Fate comunque attenzione: gli incidenti in acqua possono capitare anche ai bambini che sanno nuotare.

Altre regole fondamentali per tutelare i bambini

La sicurezza in piscina e al mare si raggiunge anche attraverso altre precauzioni che è importante tenere presenti per proteggere il bambino da altri pericoli possibili oltre al rischio di annegamento.

  • Indossare ciabattine in gomma: l’uso di apposite scarpine o ciabatte di gomma, soprattutto in piscina, non solo previene il rischio di verruche, ma difende anche da traumi. La superficie di cemento o di piastrelle che circonda la piscina stessa è spesso bagnata ed è facile scivolare e battere la testa. In mare, queste calzature difendono dalle punture dei ricci e da altri inconvenienti.
  • Evitare che i piccoli si immergano in acqua nel momento della digestione: un bagno in piscina o in mare durante la digestione espone al rischio di una congestione e quindi della perdita dei sensi, molto pericolosa in acqua. È bene aspettare almeno due o tre ore dopo mangiato o anche di più, se il pasto è stato abbondante o di lunga digestione.
  • Attenzione a laghi, torrenti, bacini artificiali: sembrano più rassicuranti del mare o della piscina, ma possono nascondere insidie, come mulinelli che risucchiano verso il fondo o correnti improvvise che impediscono di tornare a riva. È bene evitare di farvi il bagno.

Guarda il nostro video sulla sicurezza in acqua!

Guarda il nostro video sulla sicurezza in piscina e al mare per scoprire i nostri 4 consigli essenziali.

https://video.insella.it/bsb/2024/sicurezza-in-acqua.mp4#t=0.001

In breve

I bambini piccoli non vanno mai persi di vista, soprattutto in luoghi sconosciuti dove possono esserci piscine, pozzi, laghetti che espongono a un serio rischio di annegamento. Se poi il bambino è in mare o in piscina, l’adulto deve controllarlo di continuo e restargli sempre vicino, perché fino a 4 anni il rischio di annegare esiste anche in pochi centimetri di acqua

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