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Stradella, anestesisti trasferiti per l'emergenza: il Punto nascite non riaprirà

di Oliviero Maggi
da www.laprovinciapavese.gelocal.it
@Riproduzione Riservata del 27 ottobre 2020
I medici rianimatori reclutati di rinforzo al policlinico di Pavia e negli altri ospedali Covid. Stop da marzo, slitta la ripresa dell’attività in sala parto (era prevista per il 30 ottobre).-

LA STORIA
Non riaprirà, almeno per il momento, il punto nascite dell’ospedale di Stradella. La doccia fredda è arrivata nel fine settimana, dopo che è stata decisa la sospensione degli interventi nelle sale operatorie perchè anestesisti e rianimatori sono stati tutti reclutati al San Matteo e negli altri ospedali Covid per far fronte al peggioramento della pandemia. La riapertura, dopo oltre sette mesi di attesa, era prevista entro il 30 ottobre e proprio mercoledì 28 le ostetriche sarebbero dovute rientrare in servizio.
Era il mese di marzo quando l’Asst Pavia, a fronte dell’esplodere dei contagi, aveva deciso di chiudere tutti i reparti del presidio ospedaliero stradellino, diventato uno dei primi hub Covid della provincia, trasferendo l’attività del punto nascite a Voghera. Dove è rimasto per sette mesi e dove, a quanto sembra, continuerà a rimanere ancora per un po’, nonostante la mobilitazione di cittadini e istituzioni, che in questo periodo avevano chiesto a gran voce la riapertura del reparto, l’unico ad essere rimasto chiuso dopo la riconversione estiva alla fine della prima ondata.
Il punto nascite viene considerato il fiore all’occhiello della struttura: negli ultimi anni è sempre arrivato a centrare l’obiettivo dei 500 parti (da gennaio a marzo di quest’anno sono stati 70), quota fissata per la sopravvivenza del reparto, attraendo giovani coppie non solo dall’Oltrepo, ma anche da Pavia, Voghera e fuori provincia. Anche quest’anno, nonostante la pandemia, ha ottenuto i bollini rosa, che vengono assegnati dall’associazione Onda alle strutture che si distinguono per la cura delle donne e delle giovani mamme.
Dopo la riconversione post Covid, a fronte anche di una raccolta firme di cittadini dell’Oltrepo, sia l’Asst che la Regione avevano garantito al Comune che il reparto avrebbe riaperto, tanto che l’azienda ha provveduto all’assunzione di 4 ostetriche; ancora il 6 ottobre, inoltre, in una riunione con i coordinatori dei reparti, l’azienda aveva assicurato che entro il 30 ottobre l’attività del punto nascite sarebbe ripresa. Ma sono bastati pochi giorni, l’aumento dei contagi e i reparti Covid in sofferenza negli altri ospedali per richiamare tutti gli anestesisti, lasciando ancora una volta in bilico il futuro del reparto, che nella primavera 2021 perderà anche il primario Ezio Pozzi, che andrà in pensione.
Ora tutto dipende dall’evolversi della pandemia e se andrà a buon fine il bando pubblico indetto da Asst, per esternalizzare il servizio di anestesia per tutto l’ospedale di Stradella, che scade domani. Ma tra il personale, seppur senza prese di posizione ufficiali, regna il pessimismo: «Era chiaro che, convenzionandosi con il San Matteo, gli anestesisti sarebbero stati richiamati con il peggioramento dei contagi» si dice nei corridoi. Il futuro del punto nascite si trasforma nuovamente in un caso politico, dopo che, nel consiglio comunale di settembre, tutti i gruppi si erano espressi a difesa del presidio: «Le notizie sul nostro ospedale che stanno arrivando sono preoccupanti. Chiediamo al sindaco di informarsi all’Asst e riferire cosa sta accadendo», si legge nell’interrogazione urgente della minoranza “Torre Civica” al sindaco Alessandro Cantù. —
 

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